Twitter rimuove l'account privato di Trump e cancella i tweet dal profilo ufficiale del presidente Usa
La decisione del gigante dei social media ha scatenato l'ira del tycoon: "Vogliono zittirmi, ma non ci riusciranno". Il figlio: "La libertà di parola è morta con la tecnologia"
Donald Trump è stato sospeso "in maniera permanente" da Twitter. L'annuncio lo ha dato la stessa azienda, specificando che "dopo una attenta revisione dei tweet recenti e il contesto intorno a essi, abbiamo sospeso in maniera permanente l'account per il rischio di ulteriori incitamenti alla violenza". "Vogliono zittirmi ma non ci riusciranno", commenta a caldo il presidente Usa uscente.
Rimossi anche i tweet che il presidente americano uscente scrive dall'account ufficiale della presidenza Usa @Potus perché "viola le regole".
Bannato dai social, una dichiarazione ufficiale di Trump viene riportata dal New York Times: "Non mi metteranno a tacere, non ci riusciranno. Stiamo trattando con altri siti e a breve avremo un grande annuncio, stiamo valutando la possibilità di costruire una nostra piattaforma".
Trump era stato già bloccato, per 12 ore, per aver incitato i suoi sostenitori a marciare sul Campidoglio, per cercare di impedire la presa d'atto del Congresso della vittoria del presidente eletto Joe Biden. "Nel contesto degli orribili eventi di questa settimana, mercoledì abbiamo messo in chiaro che ulteriori violazioni delle regole di Twitter avrebbero potenzialmente portato a questa stessa linea di condotta - si legge nella nota -. Da anni abbiamo chiarito che questi account non sono completamente al di sopra delle nostre regole e non possono utilizzare Twitter per incitare alla violenza".
Nelle motivazioni, Twitter scrive, inoltre, che "piani di future proteste violente hanno già iniziato a proliferare" sulla piattaforma, "compresa una seconda manifestazione" a Capitol Hill, il prossimo 17 gennaio, a tre giorni dal giuramento di Joe Biden come 46esimo presidente degli Stati Uniti.
La decisione di Twitter ha fatto infuriare Trump Jr: "La libertà di parola è morta con la tecnologia". "L'ayatollah e numerosi altri regimi dittatoriali possono avere account Twitter senza problemi nonostante la minaccia di genocidio a interi Paesi e l'uccisione di omosessuali - aggiunge - ma il presidente degli Stati Uniti dovrebbe essere sospeso in modo permanente. Mao sarebbe orgoglioso". Jason Miller, consigliere del presidente degli Stati Uniti, parla di "decisione disgustosa".
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