Giappone: completato lo sviluppo di un videogioco dimenticato per la prima PlayStation
Per oltre vent'anni, un team ha tenuto nel cassetto il prototipo di un videogame per la storica console di Sony. Quattro generazioni più tardi, il progetto diventa finalmente realtà
Uno sviluppatore giapponese, che nel 1998 aveva iniziato a lavorare insieme al suo team sulla realizzazione di un videogioco per la prima console PlayStation, ha finalmente portato a termine il progetto: vent'anni e quattro generazioni di console più tardi, Magic Castle è finalmente disponibile sulla storica console che ha segnato il debutto di Sony nell'industria videoludica, offrendo a chiunque l'opportunità di scaricarlo e provarlo con mano.
La storia di Magic Castle è interessantissima: sul finire degli anni '90, un gruppo di sviluppatori giapponesi che aveva trascorso otto mesi a lavorare su Net Yaroze (un software creato da Sony per offrire ai programmatori amatoriali la possibilità di creare progetti per la prima console PlayStation), va in giro per la nazione a proporre il concept del suo videogame. Si tratta di un gioco di ruolo con quattro classi selezionabili e venti scenari impreziositi da elementi creati in modo casuale, creato per la leggendaria console domestica della casa nipponica.
Un progetto caratterizzato da alcune idee per l'epoca molto interessanti, come la possibilità di modificare la posizione dell'interfaccia e un sistema che gestiva dinamicamente la musica di gioco, ma che nonostante ciò non riceve l'approvazione da parte di alcun publisher. Prima di accantonare il progetto, gli sviluppatori dell'azienda chiamata Kaiga si recano direttamente da Sony, che tuttavia non si mostra molto interessata all'idea di Magic Castle ma intravede del potenziale nel team di sviluppo: il colosso nipponico propone dunque di abbandonare l'idea di Magic Castle e di assegnare al team un altro progetto. Non interessati all'idea, i ragazzi decidono di rifiutare e, pochi mesi dopo, abbandonano definitivamente l'idea e scogliendo la società.
Più di vent'anni dopo, uno degli sviluppatori di Kaiga, noto come Pirowo, ritrova il codice sorgente di Magic Castle e decide che è arrivato il momento di completare il progetto lasciato in sospeso: è così che il gioco di ruolo vede finalmente la luce, arrivando sulle pagine di Internet Archive e permettendo a chiunque munito di emulatore per la prima PlayStation di provare con mano le idee che il team giapponese aveva studiato quattro generazioni di console prima.
Non contento di ciò, Pirowo ha assicurato che continuerà a lavorare al progetto per aggiungere alcune delle caratteristiche assenti da questa versione: il supporto al multiplayer per quattro utenti e la completa localizzazione del gioco in giapponese. Si tratta, a conti fatti, del primo caso di supporto post-lancio per un gioco della generazione PSone.
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