Alla fine il governo ha deciso un mini slittamento per la riapertura delle scuole secondarie. Le superiori riapriranno l'11 gennaio mentre elementari e medie il 7 gennaio. E' la mediazione raggiunta tra la posizione del Pd che premeva per il rinvio della riapertura dal 15, e quella di M5S e Iv che puntavano alla ripartenza il 7. Ma non in tutte le Regioni sarà così, molti i presidenti che hanno già preso decisioni più "drastiche" per evitare una risalita dei contagi.
Friuli-Venezia-Giulia, Dad fino al 31 gennaio - "La scuola - dice Massimiliano Fedriga presidente del Friuli-Venezia-Giulia - deve rappresentare una priorità, ma la si tutela se si comincia e si finisce l'anno scolastico in presenza, non se si fanno 'stop and go' continui". Per questo in Friuli le scuole superiori rimarranno con la didattica a distanza fino a fine gennaio.
Veneto, Dad fino al 31 gennaio - Stessa linea mantenuta dal confinante Veneto. "Non mi sorprende che la ministra Azzolina si batta per la riapertura - dice il governatore del Veneto Luca Zaia - ma in questo momento non è prudente. La situazione sta degenerando e bisogna rispondere con misure ad hoc".
Liguria, 11 gennaio - Per Giovanni Toti, che guida la Liguria "sarebbe insensato mandare a scuola i nostri ragazzi giovedì e venerdì per poi chiudere di nuovo lunedì nel caso dovessimo avere di nuovo parametri negativi".
Lazio, ipotesi 18 gennaio - Anche nel Lazio si prende in considerazione l'ipotesi di spostare la data di apertura delle scuole superiori al 18 gennaio, ma le decisioni definitive devono ancora essere prese.
Piemonte, superiori in classe non prima del 18 - Il 18 gennaio rappresenta una data limite anche per il Piemonte. Gli studenti delle superiori torneranno in classe "compatibilmente con l'andamento dell'epidemia". La decisione fa parte dell'ordinanza che il presidente della Regione, Alberto Cirio, firmerà ed è stata condivisa con le Prefetture, i sindaci dei Comuni capoluogo, i presidenti delle Province, i rappresentanti degli Enti locali (Anci, Anpci, Upi, Uncem e Ali-Legautonomie). Scuole elementari e medie riprenderanno in presenza il 7 gennaio.
Marche, ipotesi allungamento chiusura - Così pure nelle Marche, dove l'orientamento è riaprire il 1 febbraio.
Lombardia in linea col Cdm - La Lombardia si dice pronta alla riapertura delle scuole però, spiegano dalla Regione, il buon senso impone di capire cosa succederà nei prossimi giorni.
Toscana per la riapertura immediata - Chi sicuramente voleva partire il 7 gennaio Era la Toscana. "Saremo minoritari ma siamo convinti che il rapporto con gli insegnanti e tra studenti sia essenziale, quindi, anche complice il fatto che con i dati ce lo possiamo permettere, in Toscana il 7 gennaio si riparte con le scuole secondarie superiori", aveva annunciato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l'assessore all'Istruzione Alessandra Nardini prima però della decisione nazionale su cui anche la Toscana si adeguerà.
Sicilia, apertura subito ma Dad al 50% - Anche in Sicilia la scuola era pronta per la riapertura, con le superiori eventualmente al 50% fino al 18 gennaio, quando, se la curva epidemiologica lo permetterà, la percentuale salirà al 75%.
In Campania rientri scaglionati - In Campania le scuole riapriranno lunedì 11 gennaio, ma torneranno in classe solo gli alunni della scuola dell'infanzia e delle prime due classi della scuola primaria, esattamente com'era prima della chiusura per la pausa natalizia. A partire dal 18 gennaio sarà valutata dal punto di vista epidemiologico la possibilità del ritorno in presenza per l'intera scuola elementare e dal 25 gennaio, per la secondaria di primo e secondo grado.
In Sardegna un piano di flessibilità - In Sardegna è stata messa a punto una nuova mappa per il ritorno a scuola il 7 gennaio: orari flessibili, più mezzi di trasporto e più controlli, anche con l'aiuto dei volontari, per evitare ressa davanti ai cancelli.
In Calabria scuole chiuse fino al 15 gennaio In Calabria le scuole superiori saranno chiuse fino al 31 gennaio e tutte le altre, di ogni ordine e grado, fino al 15. L'attività proseguirà però con la didattica a distanza. Resta fatta salva l'attività didattica ed educativa per i servizi per l'infanzia e per la scuola dell'infanzia, che continua a svolgersi in presenza, e resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per l'uso di laboratori o per "mantenere una relazione educativa che
realizzi l'effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali".
In Puglia Dad fino al 15 gennaio In Puglia "le scuole di ogni ordine e grado, dalle primarie alle superiori, saranno in Ddi, Didattica digitale integrata, sino a venerdì 15 gennaio 2021". Lo comunica il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, spiegando che "questa scelta si fonda su ragioni epidemiologiche e di mitigazione del
rischio di contagio. L'evoluzione della curva dei contagi e dell'indice Rt non è chiara. Non sappiamo ancora quali effetti sui contagi ci sono dopo il periodo festivo".