Il Covid non ha fermato la generosità: i "nipoti di Babbo Natale" hanno esaudito 5.900 desideri dei nonni nelle Rsa
Fino all'Epifania consegne di doni e videochiamate di ringraziamento nelle strutture colpite dalla pandemia. "Così rompiamo l'isolamento", spiegano a Tgcom24 gli organizzatori dell'iniziativa benefica
"E' bastata una coroncina da principessa o una maglia del Milan per rompere l'isolamento dei nostri nonnini". Un desiderio realizzato durante queste Feste per Pina, 96 anni, e Anna Maria, 92, come per altri 5.900 altri anziani ed è subito magia nelle Rsa di tutta Italia, tagliate fuori dalla vita esterna da mesi, per colpa del coronavirus. Una favola resa possibile dalla generosità dei "Nipoti di Babbo Natale", un progetto dell’Associazione Un Sorriso In Più Onlus. "Siamo al terzo anno di questa iniziativa, - raccontano gli organizzatori - ma mai come nel 2020 tanta partecipazione".
I desideri natalizi dei nonni nelle Rsa - "Nipoti di Babbo Natale" ha, dunque, rappresentato, proprio in quest'anno particolare, una delle rare opportunità di accedere virtualmente alle Rsa, - 228 quelle che hanno aderito all'iniziativa -, donando emozioni e calore reali agli anziani ospiti, non per forza soli e senza parenti, ma ognuno di loro con una richiesta inesaudita da appagare. E i nipoti acquisiti sono arrivati persino da California e Germania.
“Non credevo che alla mia età potessi avere questa possibilità! Sono imbarazzata perché non ho mai chiesto nulla a Babbo Natale e mi trovo in difficoltà. Che dire? Caro Babbo Natale, portami un bel paio di pantofole e un quadretto da mettere nella mia stanza”. Questa una delle migliaia di richieste dalle Rsa che la piattaforma ha condiviso.
"Chiedono cose semplici, cose che richiamano momenti felici della loro storia, emozioni delicate, a volte un’innocenza… quella di quel bambino che non ha mai avuto un trenino o una bambina che non ha mai avuto una bambola e ora li può richiedere a questi nipoti speciali", spiegano a Tgcom24 gli organizzatori che hanno portato in Italia una pratica già diffusa negli Usa e arrivata in Europa nel 2017 in Repubblica Ceca.
"L'attesa del dono da questi nipoti assume un valore ancora più speciale in tempi di pandemia: è la piacevole sensazione di non essere dimenticati, di essere scelti da uno sconosciuto che si prende a cuore la tua felicità, - sottolinea a Tgcom24 l'associazione. - E' il piacere dell’attesa e dà un senso al tempo che scorre; è una speranza, uno sguardo al futuro".
"Nonostante le limitazioni, - continua la narrazione, - il progetto è significativo. E, nel momento dolorosissimo che le case di riposo stanno vivendo, gli educatori fanno i salti mortali per gestire il tutto".
L'esperienza vista dai neo-nipoti - "Mi sono imbattuta per caso in questa associazione - commenta a Tgcom24 Sonia Elisabetta Corvaglia di Milano - e abbiamo deciso di realizzare il desiderio della signora Bruna di Marghera (un asciugacapelli) e quello della signora Dorina di Torino, che voleva una stella di Natale. Portavo ogni anno una stella rossa alla mia nonna, che mi manca sempre tantissimo. E' stato un po’ come regalarla di nuovo a lei".
"Sono ufficialmente una Nipote di Babbo Natale - aggiunge a Tgcom24 Alice Cimini da Rimini - e il signor Luigi ha ricevuto il suo regalo: una felpa dell'Inter. Ci siamo raccontati tante cose, ma soprattutto ci siamo promessi che, appena sarà possibile, andremo a prenderlo a Lovere, nella casa di riposo dove alloggia, e ce ne andiamo in giro, magari a San Siro! Le belle cose accadono senza preavviso e vale sempre la pena gustarsele".
Ma non finisce tutto tra Natale e l'Epifania - "La bellezza e la forza del progetto Nipoti di Babbo Natale stanno nella possibilità di creare una relazione speciale con l’anziano. Ogni desiderio realizzato diventa l’opportunità di far nascere una nuova amicizia, anche a distanza, grazie alla preziosa mediazione degli operatori. "Quest’anno - è stata la modalità imposta dal Covid - i doni sono stati spediti e non consegnati di persona e, dopo la quarantena, sono stati scartati insieme (nipote e anziano) durante una videochiamata".
"Purtroppo, sempre a causa del coronavirus, non sono state ripetute le straordinarie esperienze viste nelle passate edizioni: un giro in moto, una gita in barca o sulla neve, la visita alla torre di controllo dell’aeroporto o su una nave militare, ritornare al mare o nella propria città, uscire per un aperitivo o una cena, o una serata a teatro. Ci rifaremo a Natale 2021", assicura l'associazione.