Una vera e propria lotteria per decidere chi vaccinare. E' così che alcune case di riposo in Germania hanno deciso di far fronte alla carenza di dosi, scatenando una pioggia di critiche. A lanciare l'allarme è stato l'ex segretario di Stato alla Sanità, Lutz Stoppe, che ha raccontato la vicenda di sua madre di 88 anni che "vive in una struttura per anziani a Francoforte". "Descrivere i miei sentimenti - afferma - è proibito dall'etichetta".
"La vaccinazione contro il Covid è iniziata questa settimana - racconta Stoppe -. Le dosi non sono sufficienti, ora verrà estratto a sorte chi potrà essere vaccinato per primo". Un'accusa molto diretta che ha scatenato oltre centro commenti sui social, dai quali è emerso che quello della casa di cura nella quale è ospitata la madre non è l'unico caso.
"Casa di riposo in Baviera - scrive un utente -. Circa 30 anziani stanno insieme in una stanza e aspettano informazioni su chi verrà vaccinato e quando. Dovrebbe andare per cognome, ma dalla M in poi non c'è più un vaccino". Tra i post anche quello del presidente della commissione Sanità del Bundestag Erwin Ruddel, che scaglia l'accusa più dura: "In altre strutture viene somministrato arbitrariamente dalle squadre di vaccinazione a persone che non rientrano nei parametri di priorità. I Paesi devono essere all'altezza delle loro responsabilità".
Francia, solo 332 vaccinati in 5 giorni: è polemica - A cinque dal via alla sua campagna di vaccinazioni contro il Covid, solo 332 persone hanno ricevuto la loro dose in Francia (994.000 del Regno Unito): il dato è rilevato dal quotidiano Le Figar, che cita un tweet del medico Patrick Pelloux, noto in Francia per la sua verve polemica. Pelloux ha scritto: "Stiamo veramente facendo la figura dei fessi rispetto agli altri Paesi". Il quotidiano conservatore francese ricorda come nel mondo i vaccinati siano già oltre 9,8 milioni, con un primato della Cina dove, stando ai dati diffusi dalle autorità di Pechino, hanno ricevuto una dose già 4 milioni di persone. Seguono gli Stati Uniti (2,7 milioni), Israele (un milione) e Paesi piccoli come la Danimarca che, hanno già immunizzato 30.000 cittadini su una popolazione di appena 5,8 milioni. Secondo Le Figaro, una parte dei problemi è dovuto anche alla "relativa debolezza" della richiesta fatta dall’Unione europea a favore dei 27 Stati membri, con un contratto firmato, in ritardo, solo a novembre.