LA LETTERA

L'appello di 700 medici a Mattarella: "Sanità scandalosamente sottofinanziata, ci aiuti"

In una lettera, accompagnata da un collage fotografico composto dai loro volti, augurano al Capo dello Stato un "Buon Sistema Sanitario Nazionale 2021"

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Settecento medici di dodici regioni hanno firmato una lettera, promossa dal movimento "Siamo tutti Ippocrate" - nato spontaneamente agli Spedali Civili di Brescia nella primavera del 2020, in piena pandemia - indirizzata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il loro è un grido d’aiuto, un appello "affinché si riorganizzino, con risorse, capacità e indipendenza, le sanità regionali e soprattutto quella nazionale, scandalosamente sottofinanziata".

La lettera - La lettera, accompagnata da un collage fotografico composto dai volti dei 700 medici, inizia così: "Egregio Presidente Sergio Mattarella, dietro ai volti di questa foto non c'è la sofferenza di migliaia di medici e operatori sanitari che hanno curato e accudito con passione centinaia di migliaia pazienti-Covid durante la terribile pandemia, ma il dolore per essersi sentiti abbandonati ben prima dell'emergenza e soprattutto la preoccupazione di esserlo ancora di più dopo. Da troppi anni la politica ha rinunciato al suo ruolo di garante di due diritti fondamentali della nostra Costituzione: la salute e l'istruzione. Il risultato è, nella contingenza, migliaia di morti evitabili e un senso civico così scarso da ritenerlo padre delle sconcertanti 'movide'. I medici possono perdonare gli errori che la politica sanitaria ha commesso finora, nonostante i numerosi, preventivi richiami della classe medica, ma ora si aspettano una netta inversione di rotta rispetto alla cattiva gestione della sanità locale, regionale e nazionale degli ultimi decenni".

"Ora che l'alibi della mancanza di fondi è caduto - sottolineano poi i medici - non possiamo tacere lo sconcerto che ha sopraffatto i sanitari italiani alla notizia del mortificante stanziamento di 9 miliardi di euro per la Sanità sui 196 totali del Recovery Plan. Per uno Stato che già da lustri stanzia per la sanità poco più della Grecia, e quasi la metà di Francia e Germania. Per un SSN che è stato uno dei principali motivi di orgoglio dell'Italia repubblicana a livello mondiale e che la pura abnegazione ippocratica dei medici (in carenza di strutture, organizzazione, finanziamenti, progetti; in surplus solo di burocrazia e col primato dell'amministrazione sulla medicina) ha permesso di mantenere negli anni a un livello di eccellenza riconosciuto nel mondo".

"Ora noi medici non ce la facciamo più - ammettono -. È triste che ce l'abbia ricordato un invisibile virus, quando solo i ciechi negli ultimi anni si ostinavano a ignorare lo smantellamento progressivo del SSN. Da anni noi medici paventiamo un futuro della Sanità a due velocità: quella per i ricchi e quella per i poveri. Quando il malato potrà tornare a essere 'paziente' di chi si prende cura di lui e non 'cliente' dell'azienda che pare abbia messo al centro dell'interesse il profitto e non la cura? A quando un riproporzionamento tra sanità pubblica e privata? Non abbiamo la pretesa di riformare l'Italia. Non è nostro compito. Ma desideriamo curare i nostri pazienti e per farlo abbiamo bisogno che lo Stato ci aiuti. Abbandonando chi si fa carico della salute, dalla cura alla ricerca, lo Stato sta abbandonando tutti i suoi figli più deboli".

"Egregio Presidente - concludono - dietro ai volti di questa foto non ci sono gli 'eroi' della pandemia, ma professionisti che non ora, ma da anni non ce la fanno più. Che continueranno a mettere passione, professionalità e abnegazione: del tutto insufficienti senza adeguate risorse umane, strutturali ed economiche. I medici che Le stanno scrivendo non sono guidati da partiti né da sindacati, ma solo dalla deontologia professionale. E dall'amore per la vita e la salute degli altri. Ora più che mai siamo tutti bisognosi del Suo aiuto. Siamo tutti Ippocrate. In questo momento anche Lei. Caro Presidente, in occasione del nuovo anno vogliamo augurare a Lei e agli Italiani un Buon Sistema Sanitario Nazionale per il 2021 e gli anni a venire. Augurandoci che Lei ci aiuti a renderlo migliore".