Usa: studente vende 80mila dollari di carte Pokémon per pagarsi la scuola di medicina
Un giovane dell'Università della Georgia del Nord mette in vendita la sua collezione con l'intento di sostenere le rette universitarie e diventare un chirurgo ortopedico
Quando si parla di Pokémon, si sa già quanto le curiose creature di Game Freak siano capaci di creare vere e proprie tendenze tra i fan del genere, disposti a tutto per potersi aggiudicare il gadget all'ultimo grido o la carta più introvabile, arrivando a spendere spesso cifre incommensurabili. Sfruttando dunque questo aspetto, uno studente universitario americano ha deciso di vendere la sua preziosa collezione di carte Pokémon, del valore di 80mila dollari, per poter finanziare i suoi studi in medicina.
Lo studente dell'Università della Georgia del Nord di nome Caleb King ha venduto la sua collezione su eBay. King, che aveva acquistato le carte nel 2016 per soli 4mila dollari, ha visto aumentare il loro valore di 20 volte nel corso degli ultimi anni, complice anche la pandemia. "Le persone vogliono distrarsi da tutto ciò che sta succedendo", ha affermato, "e penso che i Pokémon siano uno dei modi in cui le persone possano farlo".
Il giovane ha quindi pensato di utilizzare i profitti per finanziare i suoi studi presso il corso di medicina. Il dato ancora più impressionante è che King ha ancora diverse carte da vendere. La sua attuale collezione è quotata per un valore superiore ai 50mila dollari, inclusa una rara prima edizione di una carta Pikachu del valore di 20mila dollari.
King ha scherzosamente notato che sebbene i suoi genitori lo avessero scoraggiato dallo spendere migliaia di dollari per la sua collezione, alla fine hanno dovuto ricredersi. "Sono orgogliosa di lui, sono orgogliosa di chi sia diventato, del suo carattere e della sua motivazione", ha rivelato la madre Tammy.
Gli obiettivi del ragazzo non si fermano infatti solo al saldo delle sue rette universitarie, dato che il suo sogno dopo la laurea in medicina è quello di diventare un chirurgo ortopedico.
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