la presa di posizione

Covid, Ippolito (Spallanzani): "Per i medici vaccino o sospensione dal servizio" | Sileri: "Valutiamo l'obbligo"

Il direttore scientifico dell'Istituto nazionale per le malattie infettive avverte gli operatori sanitari. D'Avack (Comitato bioetica): "Cautela sull'obbligo"

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"Tutti gli operatori sanitari, a partire dai medici, devono vaccinarsi contro il Covid e se non vogliono essere vaccinati devono essere sospesi dal servizio perché, appunto, non possono essere idonei al servizio che svolgono". Lo ha affermato Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani di Roma. Anche Sileri pensa all'obbligo, più cauto Lorenzo D'Avack del Comitato bioetica. 

D'Avack: "Cautela sull'obbligo" - "Sarei abbastanza cauto rispetto all'ipotesi di obbligatorietà per il vaccino anti-Covid: ritengo che eticamente obbligare ad un trattamento sanitario debba rappresentare assolutamente un'eccezione". Lo afferma il presidente del Comitato nazionale di bioetica, Lorenzo D'Avack, sottolineando come, "in questa prima fase, sia fondamentale incentivare la propaganda a favore delle vaccinazione. L'obbligo dovrebbe essere considerato come una extrema ratio".

La posizione di Sileri - Più netta la posizione del viceministro alla Salute Sileri. "Non illudiamoci di uscirne in poche settimane. Per sconfiggere il Covid ci sarà bisogno di un'adesione massiccia al vaccino", ha detto in un'intervista a La Stampa. Rispetto ai dubbi del personale sanitario, poi, "metterei in dubbio la qualità del nostro sistema formativo. Avere dei no vax tra i medici equivale a un fallimento. Al momento - ha aggiunto - non è prevista alcuna obbligatorietà. Se nei prossimi mesi la campagna non dovesse raggiungere i 2/3 della popolazione, allora si dovrebbero prendere delle contromisure. Tra queste, c'è l'obbligatorietà. Ma non è un problema attuale. Sono fiducioso", ha concluso.

De Micheli: "Obbligatorietà non esclusa" - Simile la posizione di Paola De Micheli, secondo cui il governo potrebbe rendere obbligatorio il vaccino ma solo al termine di una campagna di informazione che chiarisca ai cittadini tutti i dubbi e in base ai risultati di questa campagna. "Il vaccino è sicuro, questa è la fase più importante e delicata, al governo spetta la responsabilità di una grande campagna di informazione. Poi abbiamo il dovere di fare delle scelte collettive da prendere e le prenderemo alla luce di come andrà questa campagna di informazione. Alla fine non escludo l'obbligatorietà", ha spiegato il ministro dei Trasporti.