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Turismo, dimezzate le presenze in hotel nel periodo gennaio-settembre

"La ricettività extra alberghiera è stata la prima a ripartire" facendo prevedere che "il 2021 sarà l'anno degli affitti brevi". Commenta Marco Celani, presidente Aigab

Ansa

Nel 2020 in tutta Europa i flussi turistici hanno subito un profondo shock. I dati provvisori dell'Italia relativi ai primi nove mesi dell'anno sono in linea con il trend europeo (-50,9% sul 2019, con quasi 192 milioni di presenze in meno). Il comparto alberghiero è quello in maggiore sofferenza: le presenze registrate da gennaio a settembre sono meno della metà (il 46%) di quelle rilevate nel 2019, mentre quelle del settore extra-alberghiero il 54,4%.

"Il 2021 anno degli affitti brevi" - "L'Istat certifica che la ricettività extra alberghiera è stata la prima a ripartire e il settore ha consentito la tenuta della stagione e il raggiungimento di destinazioni finora fuori dai circuiti tradizionali" facendo prevedere che "il 2021 sarà l'anno degli affitti brevi". Così Marco Celani, presidente Aigab - l'Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi - commenta questi dati. "Ciò si spiega - sottolinea Celani - con i requisiti considerati prioritari da chi ha viaggiato a partire dal lockdown di primavera: mete isolate, il desiderio di non condividere spazi comuni, la mancanza di fiducia nelle sanificazioni effettuate in strutture di grandi dimensioni, i viaggi di prossimità, coniugare lavoro e vacanza". "Ci auguriamo che il Governo - conclude Celani - prenda atto che, anche nel 2021, i gestori degli affitti brevi potranno dare un contributo importante nell'accoglienza di turisti stranieri e italiani"

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