Non sarà il solito Natale: niente tavolate infinite, baci, abbracci e brindisi ravvicinati. L'ultimo decreto prevede però la possibilità di andare a trovare parenti e amici al massimo una volta al giorno, anche per mangiare insieme, a due persone accompagnate da bambini o ragazzi di età inferiore ai 14 anni. Alcune precauzioni però sono d'obbligo per non trasformare il pranzo o la cena di Natale in uno strumento di diffusione del contagio.
Ecco quindi poche regole, di buon senso, da seguire. A suggerirle è Carlo Signorelli, professore dell'ospedale San Raffaele di Milano, interpellato da News Mediaset.
Prima regola quella del distanziamento: posti a tavola separati da almeno un metro e mezzo visto che mentre si parla e si ride la trasmissione per via aerea del coronavirus è facilitata.
E poi: eliminare gli abbracci e non scambiarsi i bicchieri e i tovaglioli. La stessa cosa vale per i piatti - se è proprio necessario, usare una posata ad hoc, che non entri in contatto con i piatti dei commensali - e per le posate: non usare le proprie posate per prendere cibo dal piatto di un altro.
C'è una regola anche per gli avanzi: è sempre meglio ricuocerli, per uccidere virus e batteri servono 60 gradi, anche per pochissimi minuti. Evitare poi di passarsi il telefono per fare gli auguri. Abolire i canti di Natale per evitare il droplet (le goccioline respiratorie). No alla condivisione degli asciugamani. ricordarsi di cambiare l'aria: basta lasciare un filo di finestra aperto per la durata del pranzo o della cena.