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Tav, M5s: "Non ci sono le condizioni per votare il contratto di programma"

L'ok è arrivato da tutti gli altri gruppi, ma i deputati pentastellati in commissione Trasporti hanno abbandonato l'aula: "Restano numerose criticità"

Dopo settimane di incontri e audizioni "oggi mancano i presupposti per votare sì allo schema di Contratto di Programma per la Torino-Lione", passato con l'ok degli altri gruppi. A chiarirlo sono i deputati del M5s in commissione Trasporti, spiegando che la decisione di abbandonare "non è in alcun modo un atto ostile alla maggioranza, ma è maturata dopo aver riscontrato numerose criticità sotto il profilo giuridico, regolatorio e contrattuale".

"Lo schema di contratto di programma - prosegue la nota del gruppo M5s - rappresenta il perimetro formale entro il quale Stato Italiano, Telt e Gruppo Fs dovranno lavorare nei prossimi anni. Criticità che, a nostro avviso, dovevano essere risolte prima della firma. Ad oggi, infatti, non sappiamo quale sarà l`effettivo impegno  economico dell`Italia né quale sarà la copertura dei contributi comunitari".

"Quello che sappiamo - continuano - è che la Torino-Lione rappresenta - come abbiamo più volte detto - un`opera antieconomica, con alti costi di gestione, e previsioni assolutamente non chiare del traffico sull`infrastruttura. Inoltre, la direttiva comunitaria, recepita con decreto nel 2015 dal nostro Paese, consente finanziamenti agli Stati membri sulle infrastrutture ferroviarie, solo ed esclusivamente a gestori delle infrastrutture ferroviarie nazionali, qualifica che non hanno né Ferrovie Italiane né la
Torino-Lione (Telt)".

Infine, "eventuali controversie che dovessero sorgere saranno definite dall`autorità francese, altro squilibrio a sfavore dell`Italia. Sul tavolo, quindi, resta una sola domanda rimasta senza risposta: chi dovra' pagare gli enormi costi di un`opera fin dagli esordi considerata fallimentare? La nostra posizione si basa su fatti concreti e formali con possibili pesanti ricadute per l`Italia. E oggi i fatti ci danno ragione".

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