Giochi di contrasti per un minimalismo super ricercato.

Jo Squillo: Gabriele Colangelo, la collezione per l'inverno 2020/21

Gli sfarzosi saloni di Palazzo Reale a Milano fanno da sfondo ad una collezione minimalista, dando vita ad una raffinata contraddizione. E sono proprio i contrasti il file-rouge sulla passerella di Gabriele Colangelo.

Lo stilista si ispira al Lumen Print, un'antica tecnica di stampa, senza l'uso di una macchina fotografica, sperimentata più di un secolo fa. L’immagine viene creata appoggiando un elemento su carta sensibile ed esponendola alla luce naturale del sole, finchè l'oggetto non imprime una memoria visiva, virando però i colori.
 

La volontà insomma di guardare al passato per reinterpretare il presente, adeguandosi ai tempi lunghi e alle attese necessarie affinché l’immagine sul foglio prenda forma. Dalla memoria temporale emerge la palette di colori tenui che caratterizza l’intera collezione. I toni morbidi e caldi come il giallo pallido, l’albicocca e il sabbia si armonizzano con tonalità fredde e chiare, per poi incontrare tocchi più accesi di vede menta e azzurro cielo.
Dal passato al presente: la tecnologia emerge nell'architettura dei capi. Le forme sono essenziali ma strutturate, i dettagli sono complessi ma armonici, in particolare l'uso della lycra, che arriccia i tessuti e li trasforma in jacquard, e le stampe tagliate al laser, che creano frange con particolarissimi effetti ottici. Sempre per un gioco di contrasti, alla tecnologia si affianca un sapiente lavoro artigianale, che ritroviamo per esempio nell'utilizzo di punti a mano, tipici della sartoria maschile.