Coronavirus, l'Aifa dà l'ok alla vendita del vaccino Pfizer: V-Day il 27 dicembre
I primi vaccinati saranno 5 operatori sanitari dell'Istituto Spallanzani. Paura per la variante inglese: solo residenti italiani e urgenze nel piano di rientro dei connazionali dalla Gran Bretagna
Il 27 dicembre anche in Italia sarà il V-Day, il primo giorno per la vaccinazione anti-Covid con le prime somministrazioni del vaccino Pfizer-BioNTech. La data è europea, scelta significativa come simbolo di una battaglia dell'Europa unita contro il virus. Italiana è la scelta - comune a molte nazioni - di iniziare dal personale sanitario. A distribuire le dosi del medicinale, che nei primi due-tre mesi saranno somministrate a chiamata, sarà l'esercito.
I primi 5 connazionali vaccinati Italiana è la scelta - comune a molte nazioni - di iniziare dal personale sanitario. I primi cinque connazionali a riceverlo saranno altrettanti dipendenti dello Spallanzani di Roma: una infermiera, un operatore socio sanitario (OSS), una ricercatrice e due medici, come precisato dalla direzione dell'ospedale capitolino.
Sarà l'esercito a distribuire le dosi del vaccino Pfizer Le prime dosi del vaccino Pfizer-BioNTech sono attese il 26 dicembre, quando 9.750 fialette partiranno dal Belgio e giungeranno all'ospedale romano. Da qui, per consentire all'intero Paese di partecipare al Vaccine day europeo, l'esercito le preleverà per distribuirle in tutte le altre Regioni. Tra i primi a riceverlo ci sara' infatti anche Raffaele Bruno, infettivologo e direttore malattie infettive presso il San Matteo di Pavia.
L'Aifa ha dato l'ok alla commercializzazione del farmaco in Italia Velocità massima dunque, ma anche assoluta sicurezza. L'approvazione alla commercializzazione in Italia del vaccino da parte di Aifa, arrivata martedì, è l'ultimo tassello ufficiale in quella che il presidente dell'Agenzia italiana per il farmaco Giorgio Palù definisce "una giornata eccezionale". L'approvazione italiana conferma i dati più delicati del vaccino che ha un'efficacia elevatissima (il 95% a fronte di una soglia richiesta del 50%) e non ha controindicazioni tanto da poter essere somministrato a tutti gli over 16 del nostro Paese.
Anche i pazienti Sla possono essere vaccinati "Gravidanza e allattamento non sono controindicazioni e anzi il vaccino può essere somministrato perché i benefici possono superare i rischi", chiarisce il dg di Aifa Nicola Magrini in conferenza stampa. "Non saranno richieste alcune accortezze particolari per sotto popolazioni specifiche, né per gli anziani, né per immunodepressi", aggiunge precisando che anche i pazienti Sla possono essere vaccinati.
A gennaio sarà vaccinato un milione di operatori sanitari "Si inizierà con un gruppo limitato domenica di operatori sanitari e poi tutti gli operatori sanitari saranno candidati, attorno al milione di persone nel primo mese a gennaio, e poi le Rsa per un analogo potenziale volume di popolazione, e successivamente le aree di popolazione identificate come a rischio", sottolinea ancora Magrini.
Vaccino sicuro anche su eventuali mutazioni Il vaccino inoltre è sicuro anche su eventuali mutazioni del virus, come precisa Palù: "La piattaforma mRna del vaccino è facilmente modulabile e permette di essere modulata nel caso il virus dovesse mutare in maniera da superare le difese immunitarie".
Nei primi mesi le vaccinazioni saranno a chiamata Al momento - precisano i vertici Aifa - la campagna per i prossimi due-tre mesi sarà gestita su chiamata (operatori sanitari e ospiti delle rsa con apposite liste delle Regioni), in attesa di dare il via ufficiale alla campagna di massa. Nel frattempo, Aifa garantirà sorveglianza farmacologica su eventuali reazioni avverse, con un comitato scientifico apposito, oltre a studi su efficacia e durata della copertura vaccinale. Tutto è pronto, dunque, per quello che potrebbe essere l'inizio della fine dell'incubo Covid.
Anticorpi monoclonali, si valuta la sperimentazione anche in Italia Potrebbe partire anche in Italia una sperimentazione sugli anticorpi monoclonali contro il Covid-19, già autorizzati in via emergenziale in altri Paesi, come gli Stati Uniti. Ad annunciarlo è stato Palù durante la conferenza stampa. Gli anticorpi monoclonali, ricorda Palù, "sono antivirali che possono essere efficaci in pazienti già infettati ma se somministrati nelle fasi iniziali della malattia". Già autorizzati dall'Fda statunitense in emergenziale sulla base di studi di fase 2, "possono essere un presidio fintanto che non riusciremo a immunizzare la popolazione" e "nei prossimi giorni valuteremo se c'è l'opportunità di fare una sperimentazione che sia in grado di confermare anche i dati già prodotti sulla letteratura scientifica".
Piano di rientro dei connazionali dalla Gran Bretagna: solo residenti e urgenze Dopo 48 ore di panico, si avvia verso un lieto fine l'odissea degli italiani rimasti bloccati nel Regno Unito, un effetto collaterale dello stop ai collegamenti imposto domenica come precauzione contro la variante del coronavirus individuata Oltremanica. Ora potranno tornare, perlomeno quelli residenti in Italia e quelli in condizioni di criticità e urgenza. Dovranno pero' sottoporsi a un doppio tampone, prima e dopo il viaggio, per attestare di essere negativi al virus e comunque dovranno fare la prevista quarantena di 14 giorni una volta atterrati. Esclusi invece quelli che risiedono stabilmente nel Regno Unito e chi pensava solo di visitare le famiglie per Natale e Capodanno.
Variante inglese, G7 salute: massimo coordinamento internazionale Si è svolta martedì la riunione dei ministri della salute dei Paesi del G7 durante la quale è stata condivisa la necessità del massimo coordinamento internazionale sull'evoluzione della pandemia anche alla luce della variante del virus apparsa in Gran Bretagna. "Solo insieme è possibile affrontare e vincere questa sfida" ha dichiarato il ministro della Salute Roberto Speranza a margine del G7.
AstraZeneca: "Il nostro vaccino è efficace contro la variante inglese" Il vaccino AstraZeneca è efficace contro la variante del coronavirus scoperta in Gran Bretagna. Lo afferma la casa farmaceutica, precisando che sono comunque in corso degli studi per sondare completamente l'impatto della mutazione. "AZD1222 contiene il materiale genetico della proteina spike e le modifiche al codice genetico osservate in questo nuovo ceppo virale non sembrano modificare la struttura della suddetta proteina", dichiara l'azienda.