Nel periodo 25 novembre-8 dicembre 2020, l'indice Rt medio è pari allo 0,86, in salita rispetto allo 0,82 del monitoraggio della settimana precedente. Si riscontrano valori di Rt inferiore a 1 in 16 Regioni, mentre in tre Regioni si presenta uno scenario a rischio. Lo rileva la bozza del monitoraggio settimanale prodotta dall'Istituto superiore di sanità e dal ministero della Salute.
Rt in controtendenza, rischio alto in tre Regioni - Sulla bozza di legge infatti: "Si osserva per la prima volta un segnale di controtendenza dell'indice Rt della trasmissibilità rispetto alla settimana precedente, con ritorno di tre Regioni a una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2 (Lazio, Liguria e Veneto)". Questo in un contesto europeo caratterizzato da un nuovo aumento nel numero di casi in alcuni Paesi europei, tra cui Gran Bretagna, Olanda e Germania.
Rischio basso solo in cinque Regioni - Nella settimana di monitoraggio, dice ancora la bozza, "si continua a osservare nella maggior parte delle Regioni/Province autonome un rischio moderato o alto con solo cinque Regioni/PA a rischio basso di una epidemia non controllata e non gestibile. Questo andamento richiede rigore nell'adozione e rispetto delle misure evitando un rilassamento nei comportamenti". Tredici le Regioni a rischio moderato, tra cui due (Marche e Provincia autonoma di Trento) hanno una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese nel caso in cui si mantenga invariata l'attuale trasmissibilità.
Festività, rischio aumento per i contagi - La prudenza resta alta in vista delle festività, su cui sul documento di monitoraggio si legge: "E' complesso prevedere l'impatto che potrebbe avere il periodo delle feste, tuttavia le aumentate mobilità e l'interazione interpersonale tipica della socialità di questa stagione potrebbero determinare un aumento rilevante della trasmissione di Sars-Cov2. Nella situazione descritta, questo comporterebbe un conseguente rapido aumento dei casi a livelli potenzialmente superiori rispetto a quanto osservato a novembre in un contesto in cui l'impatto dell'epidemia sugli operatori sanitari, sui servizi e sulla popolazione è ancora molto elevato".
Scendono terapie intensive e ricoveri - Continua però la discesa il numero delle persone ricoverate in terapia intensiva e nei reparti Covid: nelle urgenze il numero dei pazienti scende da 3.345 (8 dicembre) a 3.003 (15 dicembre), come anche quello delle altre aree mediche, da 30.081 a 27.342.
Valori lontani dal ripristino del tracciamento - Nonostante alcuni dati positivi, con una diminuzione dell'incidenza del virus a livello nazionale negli ultimi 14 giorni, il valore è comunque "ancora lontano da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Questo approccio ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100mila in sette giorni".
Meno casi non legate alle catene di trasmissione - Si continua ad osservare una diminuzione nel numero di casi non riconducibili a catene di trasmissione note (38.276 contro 49.967), con la percentuale dei casi rilevati attraverso attività di tracciamento dei contatti stabile al 24,6%. Si osserva invece un lieve aumento nella percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (34,7% contro il 32,3% della settimana precedente.
Brusaferro: "Curva è decresciuta ma attenzione e rigore" "La curva è in decrescita rispetto a novembre ma il messaggio è che dobbiamo essere molto attenti e rigorosi soprattutto nelle feste che ci aspettano. Quest'anno sarà un Natale covid e dobbiamo evitare che Rt ricresca velocemente e abbiamo un numero di casi significativo che dobbiamo cercare di diminuire proprio in questo periodo. Dunque evitare spostamenti non necessari e evitare aggregazioni e attenzione alle persone fragili. Voler bene a queste persone significa rispettare le regole". Lo ha detto il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro.