con una tesi su colpa e dolo

Vigilante ucciso a Napoli, la figlia si laurea in Giurisprudenza con 110 e lode: "Ho promesso giustizia a papà"

Il 3 marzo 2018, Francesco Della Corte è stato aggredito e ucciso da tre minorenni all'uscita della metropolitana di Piscinola

© Facebook

Marta Della Corte, figlia di Francesco, il vigilante aggredito e ucciso da tre minorenni il 3 marzo 2018 all'uscita della metropolitana di Piscinola, a Napoli, si è laureata con 110 e lode in Giurisprudenza all’Università Federico II. "Non posso credere che in questo mondo non esista giustizia. Io l'ho promessa a papà", aveva scritto a ottobre Marta, che non a caso come argomento della tesi ha scelto "dolo eventuale e colpa cosciente nei delitti di omicidio".

"Non è giusto che papà non sia alla mia laurea" - Il 14 ottobre, Marta affidava a Facebook un pensiero rivolto a suo padre, in cui scriveva: "Caro papà, penso a te, lo faccio ogni giorno, ma oggi un po' di più. Sono due anni che non possiamo vederti, toccarti, stringerti, ci manchi molto sai. A volte farcela sembra veramente impossibile, perché sentiamo sulle spalle il peso di un'ingiustizia. Perché sei stato strappato alla vita. Quando ho realizzato che per colpa di tre persone, che tali non posson essere definite, io non ti avrei più visto la prima cosa che ho pensato è stata "non è giusto". L'ho urlato quella notte così tante volte fino a stremarmi. Non è giusto che tu non ci sarai alla mia laurea, non è giusto che tu non ci sarai ai nostri matrimoni, non è giusto che tu non possa sentire più i profumi e vedere più i colori". 

"Oggi ti penso più degli altri giorni - aggiunge - perché oggi abbiamo scoperto che domani ci sarà l'udienza in Corte d'Appello. Dove chi ci ha fatto tanto male sarà di nuovo di fronte ad un giudice, e pensa noi l'abbiamo saputo (per caso) solo ora. Ti sentirai poco importante per queste leggi, ci sentiamo anche noi così a volte. Non possiamo credere che domani la sentenza non venga confermata, perché non possiamo credere che in questo mondo non esista giustizia. Io te l’ho promessa. Ti ho già promesso una volta, in ospedale, che sarebbe andato tutto bene e non ho potuto mantenerla, spero di poterlo fare ora. Giustizia per Francesco Della Corte".

Nel giorno della sua laurea, la giovane ha raccontato al Mattino: "Ho coronato un sogno, quello di mio padre. Era fiero di me e di mio fratello. In particolare, amava raccontare a tutti che ero iscritta al corso di laurea in Legge, era orgoglioso di potermi accompagnare all’università e seguirmi negli studi. Quella di oggi non è stata solo una vittoria mia, ma di tutta la mia famiglia. Dopo tanto dolore, posso dire che abbiamo conquistato questa scheggia di felicità".

La vicenda giudiziaria - Luigi Carrozza, Kevin Ardis e Ciro Urgillo, i tre giovani che hanno ucciso il vigilante per rubargli la pistola, erano stati condannati in primo e in secondo grado a 16 anni e 6 mesi di reclusione. La Corte di Cassazione aveva poi annullato le sentenze. Lo scorso ottobre, la Corte di Appello per i Minorenni di Napoli ha ridotto la pena di due anni in meno di reclusione (da 16 anni e 6 mesi a 14 anni e 6 mesi) ai tre. Esclusa l'aggravante della crudeltà, inizialmente ipotizzata.