"Tutto è iniziato quando ho confessato a mia madre, malata di cancro, di essere omosessuale". È il racconto, a "Pomeriggio Cinque", di Luca il chirurgo torinese che avrebbe dovuto essere massacrato di botte da un picchiatore assoldato dal padre che voleva punirlo perché gay. "La persona che aveva il compito di farmi del male, compromettendo le mie mani, mi ha confessato tutto - ha continuato Luca - insieme abbiamo deciso di fare un servizio fotografico per provare che mi avesse aggredito per davvero". Il medico ha poi rivelato: "Nel 2017 mio padre ha assoldato qualcuno per aggredire anche il mio compagno che è finito in ospedale".
Il chirurgo torinese, in collegamento con il programma di Canale 5, ha spiegato che il padre ha continuato nel tempo a farlo perseguitare dal picchiatore che ogni volta avrebbe dovuto fare qualcosa per rendere la vita impossibile al figlio. La vicenda è poi finita in tribunale e si è conclusa con un patteggiamento di due anni da parte del padre.