Vasco Rossi ha ricevuto il Nettuno d'Oro, il massimo riconoscimento conferito dal Comune di Bologna, dal sindaco Virginio Merola, in una cerimonia senza pubblico a Palazzo d'Accursio. Il rocker di Zocca, 68 anni, ha legato gran parte della sua storia professionale a Bologna fin dagli anni giovanili. "Aspetto di tornare a fare concerti dal vivo, di poterci riabbracciare per me il concerto è quello, si possono fare i concerti in streaming, si può far tutto, ma senza il pubblico vero davanti è molto diverso, non c'è il confronto", ha detto l'artista.
"Finalmente chiudiamo un cerchio, sappiamo tutti che Vasco ha vissuto, studiato, cantato e prodotto qui e riconosciamo quanto ha dato alla città di Bologna con le sue canzoni e il suo modo di essere", ha detto Merola. "Bolognesi si nasce ma non si diventa. E' più facile diventare cittadini americani. Se sposi un'americana diventi un'americana, se sposi una bolognese non ancora", ha scherzato Vasco.
Il cantautore si è detto "onorato e felice di ricevere questo premio dalla città che mi ha accolto, ha nutrito la mia anima e il mio spirito, nella quale ho vissuto molte vite e che alla fine mi ha adottato. Sono arrivato a Bologna che avevo 16 anni per frequentare l'istituto tecnico e lì ho scoperto la mia vena artistica".
Per il rocker di Zocca è stato un anno difficile: "Ero abituato molto a viaggiare e spostarmi e il Covid mi ha messo parecchio in crisi. Ho apprezzato alcune cose che prima non notavo: la mia casa, la città nella quale vivo. Spero di imparare qualcosa da questa esperienza". Ora, la speranza di vedere la luce in fondo al tunnel: "Sono certo che il prossimo anno sarà l'anno della rinascita".
La speranza, ovviamente, è di tornare su un palco a breve: "Mi mancano tantissimo i concerti, perché è chiaro che per me la mia vita è fare concerti e scrivere canzoni. Mi sono sentito abbastanza strano, perché non ha più nessun senso per me vivere senza far concerti".
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