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Maxi rissa al Pincio, il movente sarebbe il furto di uno smartphone: 4 minorenni indagati

I reati contestati vanno dalle lesioni personali aggravate alle percosse.

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Il furto di uno smartphone sarebbe all'origine della maxi rissa di sabato 5 dicembre sulla terrazza del Pincio a Roma. A questa conclusione è arrivata la Procura minorile. Il 414 bis, che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, è stato consegnato ai legali di quattro minorenni indagati. I reati contestati vanno dalle lesioni personali aggravate alle percosse.

Il furto dello smartphone sarebbe avvenuto prima della mega rissa e avrebbe avuto un preambolo in un centro commerciale di Cinecittà, quando, sabato 21 novembre, il ragazzo di origini egiziane, vittima della rissa al Pincio, avrebbe convocato tramite messaggi due fratelli, presunti autori del furto, per un confronto. Lo riporta il quotidiano Il Messaggero.

Roma, maxi rissa al Pincio: centinaia di adolescenti senza mascherina

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All'incontro si presenta anche una coppia di zii della vittima del Pincio. I due adulti cercano di placare gli animi, ma scatenano la rabbia di due fratelli "rivali" del nipote che li aggrediscono con il casco. Gli zii finiscono in ospedale: lui con una frattura allo zigomo, lei con un trauma cranico. 

Dopo questa aggressione, avviene la seconda, l'ormai famigerata rissa al Pincio. Uno dei due fratelli, protagonisti della lite con percosse al centro commerciale, riconosce il ragazzo egiziano e, senza pensarci troppo, comincia a sferrargli calci e pugni. Il ragazzo si ritroverà con il naso rotto. 

Resta ancora da stabilire quale sia il legame tra il tam tam via social che ha richiamato in piazza circa 400 adolescenti con l'intenzione dichiarata di assistere a una mega scazzottata e il furto di un telefonino. 

 

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