"EMERGENZA DEMOCRATICA"

Consigliere arrestato, Morra: a comunali Reggio Calabria hanno votato anche i morti

Il presidente della Commissione parlamentare antimafia commenta l'arresto del consigliere comunale Antonino Castorina (Pd): "C'è emergenza democratica"

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"A Reggio Calabria alle ultime elezioni comunali hanno votato anche i morti". Così il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, commentando l'operazione che ha portato all'arresto del consigliere comunale del Pd Antonino Castorina. "Si capisce - aggiunge Morra - che la Calabria è un'emergenza democratica da affrontare con durezza? O si muta approccio, o non se ne uscirà per troppo tempo ancora".

L'arresto di Antonino Castorina - Antonino Castorina, consigliere comunale del Pd eletto nelle elezioni di settembre, è stato arrestato e posto ai domiciliari, dagli agenti della Digos della Questura di Reggio Calabria nell'ambito dell'inchiesta che riguarda lo svolgimento delle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre scorso. L'arresto è stato fatto su richiesta del procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, dell'aggiunto Gerardo Dominijanni e del pm Paolo Petrolo. Analoga misura cautelare e' stata emessa nei confronti di un presidente di seggio, Carmelo Giustra. 

Tra votanti anche due defunti - Anziani che avrebbero votato ma che non sono andati al seggio e addirittura due defunti che, dai verbali delle operazioni di voto, sarebbero stati in grado di esprimere la loro preferenza alle elezioni comunali del 20 e 21 settembre. Sono alcuni degli aspetti emersi dall'inchiesta, condotta dalla Digos. Il voto di chi si è astenuto, inoltre, sarebbe stato possibile grazie alle centinaia di duplicati delle tessere elettorali che, stando a quanto trapela, lo stesso Castorina e altri soggetti a lui vicini avrebbero ritirato negli uffici comunali senza alcuna delega e senza i documenti di identità degli interessati. Non tutte, ma buona parte di quelle schede, poi, sarebbero state utilizzate per registrare il voto in alcuni seggi della città. Non avendo il documento di riconoscimento degli ignari elettori, si è proceduto alla loro finta identificazione attraverso la normativa che consente ai membri dell'Ufficio elettorale di sezione di certificare la "conoscenza personale" dell'anziano. In sostanza, qualcuno ha riconosciuto al seggio anziani che, in realtà, non si sono mai mossi da casa. L'inchiesta non si è ancora conclusa.