In commissione Bilancio del Senato è stato presentato da un gruppo di senatori di Fratelli d'Italia un emendamento al Dl Ristori, oggi all'esame di Palazzo Madama, che favorisce le radio comunitarie (caratterizzate dall'assenza di scopo di lucro e gestite da fondazioni o associazioni) rispetto alle emittenti locali e nazionali modificando i vincoli sulla pubblicità previsti.
La legge vigente autorizza le radio comunitarie a trasmettere spot fino a un massimo del 10% per ogni 60 minuti di programmazione. Con l'approvazione dell'emendamento in questione il tetto pubblicitario delle radio comunitarie verrebbe innalzato dal 10% al 20%.
L'intervento, che riguarda esclusivamente una parte del settore radiofonico - come l'emittente Radiofreccia che sfrutta la concessione di stazione comunitaria, che faceva capo a Radio Padania Libera, acquisita nel 2016 dal gruppo Rtl 102.5 e l'emittente Radio Maria (che però non trasmette spot pubblicitari) - di fatto si tradurrebbe nello squilibrio del mercato danneggiando le altre emittenti.