le ammissioni

Caso Regeni, pm: 007 egiziani hanno ammesso di avere seguito Giulio

Roberto Fico in un'intervista ad al Jazeera conferma lo stop delle relazioni diplomatiche tra la Camera e il Parlamento egiziano

"Sul piano indiziario devono essere valutate le condotte di alcuni ufficiali della National Security: all'inizio viene negata dagli stessi ogni azione nei confronti di Giulio Regeni, poi si ammette di averlo attenzionato per tre giorni e infine si ammette di averlo controllato per un periodo più lungo". Così i pm di Roma nella richiesta di archiviazione per Mahmoud Najem, uno degli 007 egiziani finiti nell'inchiesta sull'omicidio del ricercatore.

I video della metropolitana cancellati Secondo i magistrati, nel giorno in cui Regeni venne prelevato da appartenenti ai servizi segreti egiziani i video della metropolitana de Il Cairo sono stati "verosimilmente" cancellati. "Ufficiali appartenenti al team investigativo - è scritto nel documento - riferiranno di avere visionato i video della metropolitana de Il Cairo, circostanza che dapprima sarà smentita e che, poi, porterà verosimilmente alla cancellazione dei video di interesse".

L'insabbiamento Nel provvedimento di archiviazione del quinto 007, si afferma inoltre che "il 24 marzo sera i vertici della National Security indicheranno ufficialmente i cinque componenti della banda, deceduti, come i responsabili dei fatti in danno di Regeni. Successivamente ufficiali della National Security saranno arrestati dalla Procura egiziana per omicidio premeditato plurimo e falso".

Il movente Per quanto riguarda il movente "deve escludersi certamente che sia da ricondurre a ragioni sessuali, ad una rapina, ad una lite per strada o ad attività di raccolta di informazioni per conto di servizi di informazione". Il movente "trae origine - scrivono i magistrati - in occasione delle attività di osservazione partecipata delle attività del sindacato indipendente dei rivenditori di strada il cui capo, il sindacalista Abdallah, equivocando le ragioni per cui Regeni gli parla di un bando della fondazione inglese Antipode, lo denuncia come 'spia' alla National Security".

Fico conferma: "Stop alle relazioni tra Camera e Parlamento egiziano" Il presidente Roberto Fico in un'intervista ad al Jazeera ha confermato lo stop delle relazioni diplomatiche tra la Camera e il Parlamento egiziano. "Come Camera dei deputati manterremo ferma la nostra azione rispetto al chiudere le relazioni diplomatiche con l'Egitto", ha affermato, proseguendo: "Siamo stati sconcertati da quello che hanno scritto i procuratori di Roma perché sono delle accuse gravissime alla National Security egiziana, con la descrizione delle torture subite da Giulio Regeni. Oggi noi sappiamo che è stato seguito, sequestrato e mantenuto prima in una caserma e poi in una stanza, la stanza n.13 del ministero degli Interni egiziano. E questa situazione è di una gravità assoluta. E tutto il popolo italiano è profondamente indignato".