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Caso Regeni, la Procura di Roma chiude le indagini: quattro 007 egiziani verso il processo

Le accuse vanno dal sequestro di persona pluriaggravato al concorso in omicidio aggravato. La mamma del ricercatore italiano, torturato e ucciso a Il Cairo: "Conte e Di Maio cosa fanno per la verità?"

Bologna, torna il poster di Giulio Regeni e Patrick Zaki

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 Bologna, murales di Giulio Regeni e Patrick Zaki della street artist Laika
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 Bologna, murales di Giulio Regeni e Patrick Zaki della street artist Laika
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 Bologna, murales di Giulio Regeni e Patrick Zaki della street artist Laika
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 Bologna, murales di Giulio Regeni e Patrick Zaki della street artist Laika
E' comparso a Bologna un nuovo murales della street artist Laika. Il poster ritrae Giulio Regeni abbracciato da Patrick Zaki tra le parole: "Stavolta andrà tutto bene". Una frase che per Laika rappresenta un obiettivo, a otto mesi dall'incarcerazione in Egitto dello studente. Il dipinto è comparso nel pomeriggio del 4 ottobre in via XX ottobre '44, a pochi passi dal Rettorato dell'Alma Mater Studiorum di Bologna. "Da mesi pensavo che questa fosse la cornice adatta per il mio poster, considerando l’enorme impegno che la città ha messo in campo dall’inizio di questa triste vicenda." Ha dichiarato l'artista.

La Procura di Roma ha chiuso le indagini sulla morte di Giulio Regeni, avvenuta tra gennaio e febbraio del 2016 a Il Cairo, emettendo quattro avvisi di garanzia nei confronti di agenti dei servizi egiziani. Le accuse, a seconda delle posizioni, sono di sequestro di persona pluriaggravato, concorso in omicidio aggravato e concorso in lesioni personali aggravate. Chiesta l'archiviazione per un quinto agente.

Rischiano di finire sono processo il generale Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi, Magdi Ibrahim Abdelal Sharif. Quest'ultimo indagato, oltre al sequestro di persona pluriaggravato contestato a tutti, è accusato di lesioni personali aggravate (essendo stato introdotto il reato di tortura solo nel luglio del 2017) e l'omicidio del ricercatore friulano.

Chiesta l'archiviazione invece per Mahmoud Najem. "Per quest'ultimo - spiega una nota della Procura di Roma - non sono stati raccolti elementi sufficienti, allo stato, a sostenere l'accusa in giudizio". La notifica della conclusioni "delle indagini è avvenuta tramite il rito degli irreperibili" direttamente ai difensori di ufficio italiani non essendo pervenuta l'elezione di domicilio degli indagati dal Cairo.

"Come previsto dal codice di procedura penale gli indagati e i loro difensori d'ufficio hanno ora venti giorni di tempo per presentare memorie, documenti ed eventualmente chiedere di essere ascoltati", conclude la nota della Procura.

Paola Regeni: "Cosa fanno Di Maio e Conte per la verità?" "La stampa 'buona' lavori sull'Egitto, racconti l'Egitto, così aiutiamo anche il popolo egiziano. Fate giornalismo investigativo, chiedete ai politici 'cosa state facendo?'". E' il messaggio lanciato dalla mamma di Paola Regeni in collegamento video alla Camera. La mamma di Regeni poi si rivolge direttamente al premier: "Conte che sta facendo per la verità su Giulio? E il ministro degli Esteri Di Maio? I rapporti bilaterali con l'Egitto sono divenuti sempre più un'amicizia".

"Commissione faccia luce sulle responsabilità italiane" "Chiediamo alla Commissione di inchiesta di fare chiarezza sulle responsabilità italiane, ci riferiamo a tutte quelle zone grigie.. Cosa è successo nei Palazzi italiani da quel 25 gennaio al 3 febbraio. Come mai Giulio, un cittadino italiano, non è stato salvato in un Paese che era amico e che continua ad essere amico?", aggiunge la donna osservando: "Altrimenti tutti gli italiani che vanno all'estero possono ben dire di non sentirsi sicuri".

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