Luigi: il fratello più famoso della storia dei videogames
Quando da un colore si crea un’identità: la genesi del personaggio nato per fare spazio a un secondo giocatore nel mondo di Mario, che ha saputo ritagliare uno spazio per sé
Cosa vuol dire essere il fratello del personaggio più famoso della storia dei videogiochi? Quando, nel 1983, Shigeru Miyamoto e Gunpei Yokoi partorivano il primo Mario Bros., Luigi nacque per risolvere un’esigenza molto basilare: creare un avatar per il secondo giocatore, distinguendolo dall’idraulico dalla salopette rossa. Difficile che i due sospettassero, all’epoca, quanta strada avrebbe compiuto, prima a fianco del fratello e poi in solitaria, questo fratello (inizialmente) gemello.
La storia comincia in modo simile ad altre che abbiamo raccontato, nei mesi scorsi, qui su Mastergame all’interno di questa stessa rubrica. Sappiamo di molte icone nate nell’ombra di ristrettezze hardware con cui fare i conti e poi, nel tempo, diventate leggendarie anche grazie a quei limiti tecnici: i baffi di Mario, il collo di Crash Bandicoot o, in questo caso, la salopette verde di Luigi – Luigi Mario, all’anagrafe virtuale.
Che poi, anche su quel colore verde c’è stato bisogno di aspettare un po’, prima di trovare l’approvazione universale. Per un po’ di tempo, il guardaroba di Luigi è stato più vario di quello del fratello: nell’anime del 1986 “Super Mario Bros. - Peach-hime kyushutsu dai sakusen!” ha una maglia gialla con salopette blu-viola. Ma, quando si trattava di videogiochi, c’era sempre di mezzo il colore verde.
Accadde qualcos’altro, pochi anni dopo, che differenziò ulteriormente Luigi da suo fratello Mario. Dopo il successo riscosso da Super Mario Bros, nel 1985, Nintendo sviluppo’ di gran lena un seguito diretto pensato per chi era diventato esperto delle meccaniche del platform originale: Super Mario Bros. 2 era un more of the same, ma con un livello di difficoltà molto più elevato. Il prodotto fu giudicato troppo difficile per il mercato occidentale – e infatti arrivò solo anni dopo, con il nome di Super Mario Bros.: The Lost Levels – e venne commissionato, al suo posto, un adattamento del platform Doki Doki Panic. Nel processo di traduzione, Luigi sostituì il personaggio più longilineo del gioco, Mama, e pertanto guadagnò i tratti che ancora oggi lo distinguono da suo fratello, almeno fisicamente, diventando più alto e più magro del buon vecchio Mario.
Una cosa che i due fratelli hanno sempre avuto in comune è l’occupazione: così come Mario, anche Luigi è nato idraulico… ed è rimasto tale anche nel tanto discutibile quanto celebre adattamento cinematografico del 1993, Super Mario Bros., dove venne interpretato da John Leguizamo, schierato a fianco di un indimenticabile Bob Hoskins.
Il vero momento di gloria di Luigi è arrivato nel 2001, quando Mario finì tra le grinfie di Re Boo e toccò a lui salvarlo, andandosi a infilare non più in cunicoli zozzi, ma in una casa piena zeppa di fantasmi: il primo Luigi’s Mansion, per Game Cube, fu un piccolo successo che, negli anni, portò a due seguiti: Luigi’s Mansion 2 (2013) e Luigi’s Mansion 3 (2019). Oltre a quelle già citate poi sono numerosissime le sue apparizioni: i vari spin-off della serie principale di Mario lo vedono quasi sempre come guest star – si pensi ai vari Mario Kart e alle lotte di Smash Bros.
Inoltre, come suo fratello Mario, anche Luigi è tormentato da una controparte maligna: Waluigi. La sua vita però non sembra essere fatta solo di pericoli e spaventi: sebbene non sia mai stata confermata da Nintendo, c’è ormai da anni il sospetto che tra Luigi e la principessa Daisy ci sia del tenero – sono stati persino beccati a ballare insieme, in un trofeo di Mario Kart Wii!
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