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Mes, il Senato approva la risoluzione di maggioranza con 156 sì

I voti contrari sono stati 129, le astensioni quattro. Seduta sospesa a causa delle proteste del centrodestra in Aula

Mes, il Senato vota la risoluzione di maggioranza: protesta del centrodestra in Aula

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L'Aula del Senato ha approvato la risoluzione presentata dalla maggioranza sulla riforma del Mes e sulle comunicazioni di Giuseppe Conte, in vista del prossimo Consiglio europeo. Il documento ha ricevuto 156 voti favorevoli, 129 contrari e quattro astensioni. La seduta è stata sospesa per le proteste dei senatori del centrodestra, che hanno mostrato cartelli in Aula e non hanno accolto l'invito a ritirarli. Renzi avvisa il premier: "No a task force, pronti a lasciare le poltrone al governo".

Berlusconi: "Forza Italia ha votato compatta contro la riforma" - Forza Italia alla Camera e al Senato "ha votato in modo compatto e coerente contro la ratifica di una riforma del Mes che non è né nell`interesse dell`Italia né in quello dell'Unione europea", ha affermato Silvio Berlusconi. "Noi abbiamo chiesto fin dallo scorso anno, prima della pandemia, una diversa e più profonda riforma del ;es, che ne facesse un vero strumento paragonabile a un Fondo monetario europeo, sotto il controllo delle istituzioni dell'Unione. Siamo contro questo Mes, frutto di un cattivo accordo fra Stati, proprio perché siamo convintamente europeisti".

Zingaretti: "Bene l'approvazione, ora il governo sciolga i tanti nodi" - Sull'ok del Parlamento si è espresso anche il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, definendolo "una buona notizia". La riforma "è figlia anche degli sforzi e dell'impegno del governo per migliorare un'opportunità di credito che il Pd continua a vedere utile per l'Italia. Ora per andare avanti è importante trovare soluzioni, soprattutto da parte del governo, ai tanti nodi aperti nella maggioranza".

M5s, due contrari e nove assenti - Nove senatori del M5s non hanno partecipato al voto sulla risoluzione di maggioranza, mentre due (Mattia Crucioli e Bianca Laura Granato) hanno votato no. Dei nove assenti in quattro erano "giustificati", secondo quanto spiegato nel pomeriggio da fonti parlamentari 5 Stelle. A questi vanno aggiunti Nicola Morra, Laura Angrisani, Rosa Abate, Margherita Corrado e Fabrizio Trentacoste.

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