Fame nervosa: come resistere alla "smania di buono"
Impariamo a tener testa allo stimolo che ci spinge a mangiucchiare in continuazione
Combattere l’insoddisfazione a colpi di patatine fritte, oppure consolarsi dalla malinconia sgranocchiando un biscotto al cioccolato dietro l’altro: la fame nervosa ci regala pessime abitudini, ma a nostra scusante occorre dire che non ci aiuta il fatto di essere costretti a passare in casa quasi tutta la giornata, mentre tante golose tentazioni già si annidano nella dispensa in attesa dei pranzi natalizi. Questo desiderio continuo del nostro cibo preferito non è dettato dal semplice appetito, dato che ne siamo colpiti anche poco dopo i pasti: è più una necessità della mente e dell’anima che ci spingono a consolarci con alimenti vari, diversi per ciascuno di noi: anche se ne traiamo appagamento e conforto, si tratta di un piacere illusorio e di breve durata; soprattutto è un’abitudine che finisce per nuocere alla salute e, soprattutto, alla linea.
FAME DELL’ANIMA – La cosiddetta fame nervosa è un fenomeno ben noto e studiato a livello scientifico. In termini medici, il disturbo si chiama Binge Eating Disorder, in italiano disturbo da alimentazione incontrollata, che si manifesta con la tendenza a mangiucchiare senza freni. Quando il problema assume le caratteristiche di una dipendenza, o se fa lievitare troppo il nostro peso corporeo, è necessario l’intervento di un medico perché i danni legati all’eccesso di cibo possono essere molto gravi (diabete, obesità, ipercolesterolemia); di solito il problema è meno grave, ma anche la smania di piluccare in continuazione va corretta, perché ci porta ad esagerare con alimentai non sani, troppo ricchi di zuccheri e di grassi, con conseguente aumento di peso. Questo tipo di stimolo non viene dall’organismo, già ben nutrito in occasione dei pasti regolari, ma da un i mpulso psicologico che ci fa cercare soluzione nel cibo a problemi che non hanno niente a che vedere con la tavola.
LE POSSIBILI CAUSE – Il cibo è una delle forme più elementari e immediate di soddisfazione, intimamente legato alla sfera affettiva. Tra le braccia della mamma il bambino riceve nutrimento e insieme amore, le tavolate familiari sono momenti felici in cui la convivialità si unisce al legame affettivo. Il binomio cibo = felicità è dunque immediato. L’ansia di sgranocchiare può venire però dalla mancanza di alcune sostanze che il nostro organismo normalmente produce: ad esempio, se la smania di piluccare ci coglie a metà pomeriggio, è possibile che sia dovuta a un calo della serotonina, l’ormone che ci aiuta a rilassarci, a sentirci bene e. non ultimo, a controllare il senso di sazietà. Per combatterla possiamo consumare piccole quantità di alcuni cibi che ne favoriscono il rilascio, come mezzo bicchiere di latte scremato, una barretta di cereali (ideale è il sesamo), oppure una pallina di gelato alla frutta. Meglio evitare invece il caffè, che conferisce lì per lì una sferzata di energia, ma aumenta la tensione; no anche ai cibi troppo salati e grassi e quelli troppo ricchi di zuccheri raffinati. Se invece la smania di cibo si coglie prima di cena, è possibile che il nostro pranzo sia stato troppo frettoloso e inadeguato. Se la fame nervosa ci coglie dopo cena o di notte, è possibile che ci manchino alcuni aminoacidi essenziali, di cui sono ricchi gli alimenti proteici: il problema colpisce in prevalenza chi consuma soprattutto carboidrati a scapito delle proteine.
PICCOLO VADEMECUM NATALIZIO DI SOPRAVVIVENZA
- Seguiamo un’alimentazione sana e variata, in cui sono presenti tutti i macronutrienti (carboidrati, proteine, grassi) in modo bilanciato.
- Nel nostro piano alimentare quotidiano inseriamo due spuntini, a metà mattino e a metà pomeriggio. Scegliamo però alimenti sani e leggeri, che soddisfino la voglia di buono senza troppi zuccheri e grassi (frutta, verdura cruda, qualche mandorla).
- Combattiamo lo stress e gli stati d’animo negativi: se siamo sereni e rilassati avvertiremo meno la necessità di cibo consolatorio.
- Dedichiamoci ad attività interessanti: il fatto di concentrarci su un pensiero gratificante ma diverso dal cibo ci aiuterà a resistere
- Sotto Natale: cerchiamo di tenere fuori portata le leccornie delle feste, in modo da non averle sempre sotto gli occhi. Al limite, rimandiamo all’ultimo momento questo tipo di acquisti, per non cadere in tentazione.
- Muoviamoci il più possibile: compatibilmente con le restrizioni da pandemia e con i disagi legati al meteo poco favorevole, cerchiamo di concederci almeno una passeggiata. In alternativa possiamo fare un po’ di movimento in casa, magari con una lezione di home-fitness: l’attività fisica ci fa sentire bene, stimola il buon umore e, non ultimo, ci aiuta a bruciare qualche caloria.
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