I ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza hanno inviato al governatore dell'Abruzzo, Marco Marsilio, una lettera congiunta per invitarlo a sospendere l'ordinanza con la quale ha decretato il passaggio della Regione d zona rossa ad arancione. "La invitiamo e la diffidiamo - si legge - a revocare ad horas l'ordinanza regionale ricordandole le gravi responsabilità che potrebbero derivare". Ma Marsilio replica: "Risibili toni intimidatori".
Il governatore abruzzese ha riferito di aver "ricevuto intorno a ora di pranzo la lettere di diffida firmata dai ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia" e sebbene, ha chiarito, "io non voglia drammatizzare il conflitto", ha sottolineato di considerare "eccessivo se non risibile il tono intimidatorio e la minaccia di responsabilità penali. Risibile perché è indimostrabile dove e come ci si contagi e per colpa di chi".
Marsilio ha proseguito spiegando che con il ministro "ho un rapporto molto sereno, leale e costruttivo e penso che tale rimarrà. Comprendo le sue ragioni, perché non vuole mettersi in difficoltà nei confronti di nessuno, ma io non condivido la sua posizione e la sua lettura della norma e soprattutto ho il dovere di fare prevalere le regioni dell'Abruzzo. Ad attendere la burocrazia ministeriale saremmo zona arancione a partire da domenica, ma la cura così ammazza il paziente".
Immediata la controreplica di Speranza, secondo il quale "viviamo in queste ore un dibattito abbastanza continuo tra i poteri delle Regioni e i poteri dello Stato. Ma credo che, soprattutto durante un'epidemia, si debba evitare ogni polemica e ogni tensione e lavorare insieme il più possibile. Perché questo si aspettano da noi i cittadini
italiani". E per farlo bisogna "costruire un equilibrio tra poteri dello Stato e delle Regioni".