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Scala di Milano, senza pubblico va in scena la Prima più popolare per uscire "A riveder le stelle"

Lo spettacolo che sostituisce la prevista "Lucia di Lammermoor", saltata per un focolaio Covid nel coro, darà ampio spazio ai lavoratori del teatro

Doveva essere la sera della "Lucia di Lammermoor", opera designata per la tradizionale Prima della Scala di Milano. Saltata l'opera per un focolaio di Covid nel coro, il teatro però non si ferma e apre la sua stagione con "A riveder le stelle", spettacolo con 24 tra le arie più famose di sempre. Tutto senza pubblico e trasmesso in diretta tv e streaming. Per cantare l'inno di Mameli con cui parte lo spettacolo sono stati scelti i lavoratori del teatro.

Non solo orchestra e coro quindi, ma anche attrezzisti, maschere, tecnici di palcoscenico. Un modo da subito per dimostrare che la Scala c'è e vuole continuare ad esserci nonostante le difficoltà e l'epidemia di coronavirus. La stessa pandemia che ha portato alla chiusura al pubblico e costretto anche a cancellare "Lucia di Lammermoor" con la regia di Yannis Kakkos. E anche questo, in qualche modo, ha reso più popolare lo spettacolo. Le arie che alcuni fra i cantanti più famosi del mondo eseguiranno sono alcune delle più conosciute, dal "Nessun dorma" della Turandot che era cavallo di battaglia di Luciano Pavarotti, a "Una furtiva lacrima" dall'Elisir d'amore. Una sorta di compendio di quello che ha fatto grande il melodramma - da Wagner a Bizet - ma soprattutto grazie a Donizetti, Puccini, Verdi e Rossini.

A collegare il tutto dei brani letti da attori come l'ex bond girl Caterina Murino e Massimo Popolizio, fra le anime del Piccolo teatro, ma anche dalla scrittrice Michela Murgia che introdurrà la parte sulle eroine d'opera e dunque il tema della condizione della donna. Lo scopo del regista Davide Livermore, chiamato d'urgenza per realizzare questo 'A riveder le stelle' dopo i successi delle ultime due inaugurazioni con "Attila" e "Tosca", è quello di far capire questa attualità delle emozioni espresse nel melodramma. E per farlo ha scelto di utilizzare il linguaggio del cinema con tributi a Fellini, una citazione dal "Sorpasso" di Dino Risi. E il ricorso ai video (il primo una ripresa dall'alto di piazza Scala e piazza Duomo deserte la notte) e alla realtà aumentata.

Mancando il pubblico la musica invaderà la platea: l'orchestra sarà disposta su una pedana realizzata sopra la platea, dunque ad "occupare" letteralmente il teatro, il palcoscenico ospita per le diverse arie vere scenografie. Come la piscina che permette di inondare il palco di acqua già dal "Rigoletto" (il suo preludio è il primo brano in programma), ma anche per "Carmen" e "Madama Butterfly". Il finale è un crescendo di speranza con il "Guglielmo Tell" di Rossini. Perché il messaggio è che dopo il buio del lockdown usciremo 'a veder le stelle' come Dante Alighieri e Virgilio nell'ultimo verso dell'Inferno, che dà il titolo al programma.

Altra protagonista della serata sarà la moda. Grandi stilisti come Armani, Valentino e Dolce e Gabbana vestiranno infatti le dive (e alcuni divi) sul palco, perché la Scala resta comunque una passerella per il fashion, per Milano e anche per l'Italia nel mondo, in considerazione che la trasmissione si potrà vedere praticamente da tutto il mondo, grazie anche allo streaming per la prima davvero più popolare della Scala.