Coronavirus, Il business del mercato dei vaccini: la Cina e le nuove piattaforme
Nella corsa al vaccino si gioca il futuro politico ed economico dei più grandi Paesi del mondo. Ma in corsa non ci sono solo i "giganti", come Stati Uniti e Cina. E la sfida si gioca anche nei Paesi emergenti
Quanto vale la corsa al vaccino anti-Covid? E chi ha più probabilità di vincere? Domande che attendono ancora una risposta anche se la Cina sembra restare in pole position nella sfida che coinvolge i principali Paesi del mondo. Le più quotate case farmaceutiche del Sol levante sono al lavoro e si contendono una grossa fetta del mercato dell'immunizzazione che potrebbe ammontare a 40 miliardi di dollari di vendite solo nel primo anno. Ma un ruolo importante ora potrebbero giocarlo anche i cosiddetti Paesi emergenti.
Il "mercato" marocchino - Secondo gli esperti internazionali, infatti, potrebbe essere proprio uno di questi, il Marocco, a fungere da piattaforma per produrre e distribuire il siero di Pechino. Arriverebbe proprio dal Nord Africa la notizia che lo Stato magrebino - sempre più tra i Paesi guida in Africa e legato a filo doppio con sia con Europa e Stati Uniti che con la stessa Cina - potrebbe distribuire già dai prossimi giorni le prime dosi anti-coronavirus alla popolazione. Si parla di vaccinazioni obbligatorie e gratuite per pazienti maggiorenni.
Il mercato sudamericano - In attesa di scoprire se sarà la Cina a vincere la grande sfida, sembra certo che il Marocco sarà tra i primi ad avere il siero cinese per diventare la piattaforma strategica dove il siero sarà subito confezionato e distribuito in tutto il continente africano. Insomma, la Cina guarda avanti e si guarda intorno. Anche in Brasile, infatti, arrivano 6 milioni dosi del vaccino di Pechino. Il governatore di San Paolo, Joao Doria, aveva già annunciato a fine ottobre la consegna del siero prodotto dal laboratorio cinese Sinovac, con un volo speciale, per i test e la successiva produzione del vaccino Coronavac presso l'Istituto Butantan, dell'Università di San Paolo. Lo stesso governatore aveva poi precisato di essere "in attesa dell'autorizzazione di Anvisa (Agenzia nazionale di sorveglianza sanitaria, ndr) per l'acquisto di forniture per in grado di produrre 40 milioni di unità del farmaco in Brasile e per la successiva vaccinazione".
Il ruolo dei Paesi emergenti - Insomma, la Cina è sempre più accreditata come il Paese che potrebbe tagliare per primo il traguardo e per questo investe su più fronti. Gli accordi col Marocco promette di aprire nuovi scenari ma Rabat tratta anche con altri colossi farmaceutici separatamente come Pfizer e Astrazeneca, oltre a tenere aperto un canale alternativo con i russi per lo Sputnik-V. Questo conferma il ruolo determinante dello Stato africano, nel suo continente ma anche, indirettamente, in tutto il mondo,
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