Considerando che si tratta di uno dei videogame più attesi di sempre - anche a causa dei lunghi tempi di sviluppo che lo hanno caratterizzato - credo proprio che il prossimo 10 dicembre una marea di videogiocatori si riverserà nel mondo futuristico di Cyberpunk 2077, l'ultima fatica di CD Projekt Red. Nel frattempo però, visto che c'è tempo, perché non fare un ripassino riguardo gli altri esponenti di questo particolare genere?
Il termine "Cyberpunk" viene forgiato dallo scrittore Bruce Bethke negli anni '80 unendo i termini "cyber" e "punk" per identificare quel genere di fantascienza dove l'interfacciamento tra uomini e computer è realtà.
Ricordiamo dunque assieme alcuni dei più importanti videogame che hanno raccolto l'indicazione di Bethke e degli autori che l'hanno seguito in questa importante branca nella narrativa, concentrandoci su pietre miliari, meglio se attualmente disponibili per chi volesse recuperarle.
NEUROMANCER - Se Betcke ha battezzato il genere, William Gibson è sicuramente lo scritto che l'ha fatto suo più di tutti, delineandone toni e ambientazioni in modo ormai iconico. Non stupisce dunque che uno dei migliori videogame cyberpunk mai creati sia basato su una delle migliori e più rappresentative opere di Gibson, ovvero Neuromancer (in Italia "Neuromante"). Pubblicato nel 1989 per diverse piattaforme tra cui Amiga e Commodore 64, Neuromancer è un'avventura grafica in stile "punta e clicca" prodotta da Interplay e scritta - tra gli altri - da un giovane Brian Fargo che diventerà una colonna portante della narrativa nei videogiochi.
In Neuromancer c'è tutto quello che definisce il cyberpunk, dalle auto volanti ai "voli" nel cyberspazio, senza dimenticare la compravendita di organi più o meno cybernetici a buon mercato. Un'avventura articolata, complessa e dai toni meno seri rispetto al romanzo che all'epoca raccolse tante ottime recensioni. Peccato che di Neuromancer non sia mai stato messo in cantiere un remake.
DEUS EX - Solitamente avvicinata (soprattutto per via dell'estetica) alla serie di film di The Matrix, quella di Deus Ex è in realtà una saga di videogiochi squisitamente cyberpunk che si avvicina molto ai classici temi di Gibson e Bethke. Sebbene il cyberspazio passi in secondo piano per buona parte dei capitoli, abbiamo comunque i potenziamenti, le multinazionali che controllano la vita delle persone e una vagonata di denuncia sociale. Andata avanti tra alti e bassi, la serie di Deus Ex ha raggiunto un pubblico molto vasto in particolare con il capitolo Human Revolution, uscito su PC, PS3 e Xbox 360 nel 2011 (e successivamente riproposto in una Director's Cut anche su Wii U).
Le avventure di Adam Jensen sono infatti state un buon mezzo per immergere i giocatori in un'ambientazione pienamente cyberpunk, abbinandoci per fortuna anche un gameplay e una storia davvero apprezzabili. Il gioco è stato poi seguito da Deus Ex: Mankind Divided, un seguito diretto che è sembrato a dire il vero un po' superfluo e che forse avrebbe fatto bene a proporre protagonista e personaggi differenti, pur rimanendo un videogame apprezzabile. Da notare che l'intera saga di Deux Ex è facilmente giocabile su PC tramite il digital delivery di Steam e GOG.
SHADOWRUN - La bellezza dei generi è che possono spesso e volentieri mischiarsi tra loro per dare vita ad ambientazioni decisamente uniche. È il caso di Shadowrun, un mondo a metà tra il fantasy e il cyberpunk nato per un GDR da tavolo e che è stato più volte lo sfondo per alcuni notevoli videogame. Il primo risale addirittura al 1993 - intitolato semplicemente Shadowrun - ed è un fantastico gioco di ruolo per Super Nintendo, troppo spesso dimenticato quando si elencano i migliori titoli pubblicati per questa bella console. Più di recente, nel 2013, abbiamo invece avuto Shadowrun Returns per PC e piattaforme mobile, un ottimo ritorno di questa saga che miscela cyberpunk e magia.
Presentato come un tipico gioco di ruolo con visuale isometrica che ricorda un po' l'impostazione degli storici primi capitoli di Baldur's Gate, Shadowrun Returns è stato oggetto di una campagna di crowdfunding su Kickstarter ed è stato prodotto da Jordan Weisman, autore dell'originale gioco di ruolo da tavolo del 1989. Il successo di Shadowrun Returns ha anche portato allo sviluppo di due seguiti, ovvero Shadowrun: Dragonfall e Shadowrun: Honk Kong, tutti capitoli facilmente reperibili nei principali negozi di digital delivery. Un peccato che questo "reboot" non sia mai arrivato su console.
SYSTEM SHOCK - Tempo di spostarsi un po' di più nel cyberspazio con la serie di System Shock, nata in grembo alla storica Origin Systems (e infatti il progetto iniziale cominciò la sua vita come una versione futuristica di Ultima Underworld, in pratica. Pubblicato su PC nel 1992, il primo System Shock è infatti interamente ambientato su una stazione spaziale controllata dalla perfida intelligenza artificiale di nome Shodan e richiede al giocatore frequenti "voli" nel cyberspazio, connettendosi a specifici terminali. Il risultato è un videogame cupo e dai toni persino horror che ha riscosso un buon successo, al punto da ricevere l'eccellente seguito System Shock II (1999). Entrambi i giochi furono sviluppati da The Looking Glass, storica software house fondata da Paul Neurath, con i lavori per il seguito portati avanti in affiancamento a una certa Irrational Games che, guarda caso, qualche anno dopo avrebbe dato vita al seguito spirituale di System Shock noto come Bioshock.
La saga di System Shock è rimasta appannaggio dei PC e si è interrotta dopo l'uscita del secondo episodio, salvo poi tornare alla ribalta negli ultimi anni con ben due progetti: il remake del primo episodio a opera di Night Dive Studios e un vero e proprio System Shock III in lavorazione presso OtherSide Entertainment e stavolta diretto a PC e console. Per un caso disgraziato entrambi i progetti sono stati oggetto di varie peripezie e tribolazioni, con le rispettive date di uscita ancora avvolte nel mistero. Poco male: così c'è più tempo per recuperare i primi due episodi, disponibili su Steam e GOG.
DETROIT: BECOME HUMAN - Il cyberpunk non può essere certo slegato da concetti profondi come intelligenza artificiale e macchine senzienti. Diversi videogame hanno provato a porre il focus su quesiti esistenziali e sul rapporto tra umani e androidi, come ad esempio l'interessante e opprimente SOMA di Frictional Games (2015). A questa schiera va necessariamente aggiunta quella che a oggi è l'ultima fatica di David Cage e della sua Quantic Dream, ovvero Detroit: Become Human.
Sviluppato inizialmente come esclusiva per PlayStation e successivamente arrivato anche PC in seguito alla svolta multipiattaforma di Quantic Dream, Detroit: Become Human riprende temi tanto cari anche alla storica serie giapponese di Ghost in the Shell, specialmente quando indaga su cosa sia in effetti un'anima. Il tutto racchiuso nell'ormai nota struttura narrativa ideata da Cage e ben collaudata nei suoi racconti interattivi.
BLADE RUNNER - Come chiudere una lista di opere cyberpunk senza citare uno dei pilastri del genere? Se infatti al cinema il film di Ridley Scott è praticamente il prototipo delle pellicole a base di multinazionali e androidi, Blade Runner ha avuto anche un interessante passaggio nel mondo dei videogame. No, non stiamo parlando del tie-in per Commodore 64 - che comunque aveva una splendida colonna sonora - bensì della bella avventura grafica uscita su PC nel 1997. Assai fedele alle ambientazioni del film e persino contenente i doppiatori originali di alcuni personaggi. Certo, mancavano le concitate scene d'azione del film, ma per quanto riguarda atmosfera e trama siamo di fronte a un vero e proprio seguito della storia con Harrison Ford e Rutger Hauer.
Certo, a livello audiovisivo il gioco non è invecchiato benissimo, ma ecco che entrano in gioco di nuovo i NightDive Studios (già citati per il "remaster" di System Shock) che hanno annunciato una Enhanced Edition per PC, PS4, Xbox One e Switch. Purtroppo anche in questo caso sembra che la lavorazione sia un po' travagliata e l'uscita di questa nuova versione è stata rimandata a data da destinarsi. Peccato, perché sarebbe stato un ottimo antipasto prima di lanciarsi nelle strade di Cyberpunk 2077.