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Omicidio Ragusa, la lettera dal carcere di Logli: “Sono innocente, continuo a sperare che Roberta torni a casa”

Condannato in Cassazione per aver ucciso la moglie, Antonio scrive a Barbara d'Urso

"Spero che Roberta in qualche modo possa sentire questo mio grido di dolore. Io sono innocente". Antonio Logli scrive una lettera dal carcere indirizzata a Barbara d'Urso. L'uomo condannato in Cassazione per l'omicidio della moglie Roberta Ragusa continua a dichiararsi innocente e si rivolge al pubblico di "Pomeriggio Cinque". 

"Il mio tempo si è fermato con l'ingresso in carcere il 10 luglio 2019. Continuano a ripetere che io sono un assassino, ma non hanno mai tenuto conto del fatto che io più volte mi sono appellato affinché Roberta tornasse a casa - continua Logli - non so cosa sia accaduto in quella notte maledetta, ma io continuo a sperare che un giorno Roberta prenda la via di casa".

L'uomo poi parla dei figli e di quanto sentano la mancanza della madre. "Sono due ragazzi responsabili sono fiero di loro. Alessia ha intrapreso la strada da modella, mentre Daniele coordina l'attività dell'autoscuola. Ma questo non significa che non abbiano bisogno della loro madre".

"Se solo tornasse - conclude Logli - le cose si aggiusterebbero per tutti quanti. Per questo, cara Barbara, mi appello anche al tuo pubblico".

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