È iniziato dicembre e in tante scuole ormai è tempo di pagellini. Per molte altre, invece, si avvicinano gli scrutini intermedi - quelli da cui scaturiranno le pagelle - che hanno luogo solitamente nel mese di gennaio. Quest’anno, tuttavia, è inevitabile considerare che nelle ultime settimane le scuole superiori hanno svolto le lezioni a distanza, con tutte le limitazioni del caso. Il periodo non certo facile pone quindi studenti, professori e famiglie davanti a una questione delicata: come valutare il rendimento (e la condotta) dei ragazzi, specialmente in questo momento travagliato? Per fare un po’ di chiarezza sulle valutazioni scolastiche durante la Dad, Skuola.net ha intervistato Cristina Costarelli, dirigente scolastica del Liceo Scientifico Newton di Roma.
Didattica a distanza, gli strumenti per la valutazione
“Per quanto riguarda la valutazione nelle varie discipline, come è successo l'anno scorso in periodo di lockdown e come indicato nel piano della didattica digitale integrata ministeriale, le scuole hanno prodotto delle griglie specifiche che tengono conto sia degli aspetti riguardanti l’apprendimento, quindi le verifiche a distanza o verifiche orali in sincrono, sia di aspetti come l’utilizzo dei materiali didattici” afferma la dirigente. “Il discorso riguardante la valutazione, chiaramente, adesso è più complesso, ma gli strumenti ci sono.”
Come riuscire, quindi, a valutare anche a distanza il rendimento di un alunno? Esistono, assicura la preside, dei metodi con cui è possibile farlo al meglio: “Innanzitutto, è bene raccogliere più elementi possibili per la valutazione e proporre agli studenti una più ampia possibilità di prove di tipo diverso. Ad esempio, con gli strumenti informatici è possibile effettuare prove a tempo, form, test, moduli digitali. Inoltre, si possono chiedere agli studenti elaborati più ampi, prove orali, lavori di gruppo”. Il suggerimento è, perciò, “di utilizzare molti più elementi di valutazione, raccogliere e adoperare una più ampia diversità di prove.”
Gli studenti (e i loro genitori), nonostante il periodo scolastico complicato, reso ancora più difficile dai diversi mesi di chiusura dello scorso anno scolastico, dovranno quindi essere valutati sulla base di quanti più elementi possibile, come accadeva prima dell’avvento della Dad, anche se gli strumenti a disposizione sono di diversa natura. Aggiunge infatti la dirigente: “La valutazione di un alunno non è mai stata il risultato di una media aritmetica dei voti, perché non si valutano soltanto conoscenze e abilità, ma anche un discorso di competenze e un percorso di evoluzione. Questo è un aspetto sempre presente nella valutazione e in questo momento lo è ancora di più.”
Voti in Dad: tener conto della situazione, mai “chiudere un occhio”
Ciò però non vuol dire che, davanti a un rendimento non proprio brillante, si tenderà a chiudere un occhio o tutti e due. “Fare sconti non è mai una buona opzione, non aiuta i ragazzi ad avere i migliori risultati possibili” dichiara Costarelli, che aggiunge: “Partire dal presupposto che si faccia uno sconto o che si chiuda un occhio non è un atteggiamento corretto, mentre la formazione, l'istruzione e la valutazione sono sempre aspetti molto seri, per cui ai ragazzi si chiede sempre quanto più possibile nelle loro capacità”. Tuttavia, non si può non considerare il periodo che stiamo vivendo. “Certamente in un momento così particolare si possono verificare difficoltà insorte per delle fragilità pregresse o per una difficoltà a rapportarsi con la didattica a distanza, e sicuramente a posteriori si può tener conto e si terrà conto di questi aspetti. Ma dire a priori che si che si chiuderà un occhio non è serio, e le scuole non intendono assumere tale atteggiamento in questo momento.”
Condotta, cambiano le regole?
Ma con la Dad non cambiano solo verifiche, compiti in classe e interrogazioni. A mutare sono anche le regole da seguire per avere un buon voto in condotta o per non incappare in qualche sanzione. Come si regolano le scuole per quanto riguarda, allora, il comportamento degli alunni? “Anche su questo, già da settembre le scuole hanno integrato il regolamento di disciplina con una parte riguardante proprio i comportamenti on-line” spiega la preside. “Chiaramente nell'ambiente on-line si tratta di comportamenti particolari, che richiedono rispetto interpersonale e delle normative relative alla privacy e alla diffusione di immagini e di link privati, che non vanno diffusi all'esterno. Su tutti questi aspetti i docenti hanno fatto fin già dall'anno scorso un discorso formativo per portare i ragazzi alla responsabilizzazione rispetto a questi temi”. Un’azione preventiva, quindi. Ma in caso di “marachelle”, che succede? “È certo che in caso di mancato rispetto del regolamento di disciplina intervengono le sanzioni, commisurate alla gravità delle azioni e sempre in senso costruttivo e formativo, mai punitivo.”
E se il brutto voto non va giù?
Come detto, però, siamo ormai agli sgoccioli del quadrimestre. C’è chi ha già ricevuto i “pagellini” e chi invece ha ancora qualche settimana per recuperare prima degli scrutini di gennaio, in tempo per la pagella. Ma se questo recupero non dovesse avvenire e i professori fossero costretti a mettere nero su bianco delle insufficienze, c’è la possibilità che né studenti né genitori la prendano bene. Anche e soprattutto a causa di questo momento particolare per la scuola.
“Rispetto ai voti insufficienti sicuramente la possibilità che studenti i genitori chiedono di rivedere la valutazione c’è, l’abbiamo messa in conto” considera la preside. “Su questo questo la risposta della scuola e nello specifico dei docenti sarà quella di motivare sempre le ragioni della attribuzione di un voto con massima trasparenza e con continui feedback agli studenti e ai genitori.Se tale processo si svolge sempre linearmente, con questo riscontro di valutazione, dovrebbe ridursi poi a posteriori la richiesta di revisione.” Un dialogo continuo, insomma, con famiglie e studenti dovrebbe evitare spiacevoli incomprensioni. Tuttavia, non si può escludere che ci sia chi non accetta ugualmente un brutto voto. Che si fa, allora? “Nel caso, si motiva e si spiega, ma difficilmente si ripensa un voto, anzi, non succede quasi mai se c'è stato a monte un processo di giusta e oggettiva attribuzione e rispetto di criteri di valutazione”, conclude Costarelli.