FOTO24 VIDEO24 2

Coronavirus, a novembre impennata della mortalità nelle città del Nord: +75% in media

Tra le città più colpite figurano Torino (+111%), Genova (+96%) e Milano (+83%). Incrementi medi del 46% anche al Centro-Sud

LaPresse

Nelle città del Nord a novembre è stata registrata un'impennata media del 75% della mortalità giornaliera. A essere maggiormente colpite, secondo il monitoraggio realizzato dal ministero della Salute e dal Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio, sono Torino (+111%), Genova (+96%) e Milano (+83%). Un forte aumento (+46% in media) si registra comunque anche al Centro-Sud, in particolare a Roma e Bari (+58%), Perugia (+66%) e Palermo (+67%).

Il monitoraggio include 32 Comuni italiani (rispetto ai 34 inizialmente inclusi mancano i dati di Napoli e L'Aquila) e permette "di disporre di dati tempestivi in una fase di rapida evoluzione dell'epidemia Covid e di segnalare eventuali incrementi della mortalità". Per stimare l'andamento della mortalità, si confronta il numero di deceduti residenti in un determinato Comune con la media di quelli deceduti nello stesso luogo e nella stessa settimana durante i 5 anni precedenti. A determinare le variazioni possono concorrere i decessi causati direttamente dai contagi ma anche quelli indirettamente collegati alla pandemia e causati, ad esempio, da una maggior difficoltà di accedere all'ospedale o al pronto soccorso.

Grazie a questa analisi è stato possibile, nei mesi passati, evidenziare "il forte incremento della mortalità osservata in concomitanza con la prima fase dell'epidemia di Covid-19, la successiva riduzione che ha riportato la mortalità in linea con i valori di riferimento a fine maggio, seguita da un nuovo rapido incremento dei decessi a partire dalla seconda metà di ottobre". Complessivamente per il mese di ottobre, infatti era stato rilevato un incremento di mortalità simile al Nord (+22%) e al Centro-Sud (+23%).

Per il periodo 1-15 novembre l'incremento cresce soprattutto tra gli anziani (dai 65 anni in su) ed è in media pari al +75% tra le città del Nord e al +46% tra le città del Centro-Sud, anche se "nelle città più piccole la mortalità risente delle fluttuazioni casuali e pertanto alcuni incrementi vanno interpretati con cautela". In particolare, in quest'arco di tempo, a Bolzano ci sono stati 89 decessi rispetto ai 42 attesi con una variazione del +112%; a Trento 68 decessi rispetto ai 32 attesi (+89%), ad Aosta 33 decessi rispetto ai 15 (+120%); a Torino 689 decessi a fronte di 362 attesi (+111%), a Milano 849 morti rispetto alle previsioni di 385 (+83%); a Genova 614 rispetto a 313 (+96%); a Firenze 259 rispetto a 160 attesi (+62%); a Roma i decessi sono stati 1566 rispetto ai 994 attesi (+58%); a Bari 145 rispetto a 115 (+58%), a Palermo 390 rispetto a 233 (+67%).

Natale, acceso in centro a Bergamo l'albero della speranza post-Covid

1 di 23
2 di 23
3 di 23
4 di 23
5 di 23
6 di 23
7 di 23
8 di 23
9 di 23
10 di 23
11 di 23
12 di 23
13 di 23
14 di 23
15 di 23
16 di 23
17 di 23
18 di 23
19 di 23
20 di 23
21 di 23
22 di 23
23 di 23
Dopo mesi di sofferenza per il coronavirus, Bergamo ha acceso l'albero di Natale in centro: un gesto più che mai di speranza per la città che più ha sofferto la prima ondata della pandemia.

Espandi