UNO DEI MAESTRI DEL CINEMA

Gli 85 anni di Woody Allen tra pessimismo, risate e nevrosi

L'attore e regista newyorchese è uno dei grandi artisti nella storia del cinema e autore di capolavori immortali

Woody Allen ha portato al cinema la psicanalisi, le nevrosi e le tematiche sessuali con quell'inconfondibile taglio disincantato e autoironico. Mentre aspettiamo il suo 50esimo film, "Rifkin’s Festival", scivolato a data da destinarsi per la pandemia, l'autore, regista e attore spegne 85 candeline l'1 dicembre. Proprio il lockdown non ha fatto altro che rafforzare il suo pessimismo cosmico: "Potrei smettere per sempre di fare film, presto sarò morto", ha dichiarato ultimamente. Non che gli ultimi anni siano stati particolarmente sereni, più che altro amari e costellati da questioni legali e mediatiche durante i quali anche gli Stati Uniti gli hanno voltato le spalle...

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Dopo che le vecchie accuse della figlia Dylan Farrow sono tornate in auge, rilanciate dal movimento #MeToo, Allen è stato totalmente travolto da critiche e problemi soprattutto legati alla sua carriera artistica.Alcuni attori come Colin Firth, Timothée Chalamet, Kate Winslet hanno preso una netta posizione contro di lui, e in più il suo penultimo film "A Rainy Day in New York" è stato messo da parte da Amazon Studios, che ha deciso di non distribuirlo negli Stati Uniti. E da lì il regista ha intentato causa contro la società di produzione (risolto con un accordo da 68 milioni di dollari), per la violazione del contratto che prevedeva la realizzazione di quattro film.

Così l'Europa è diventato un porto sicuro dove tornare a girare e a presentare i suoi film (ma ha anche diretto il "Gianni Schicchi" di Giacomo Puccini alla Scala nel 2019). Qualche mese fa "Rifkin's Festival" ha aperto il Festival di San Sebastian, anche perché proprio lì è stato girato l'estate scorsa. Poi durante l'anno è arrivato anche il suo libro di memorie, “A proposito di niente" in cui racconta la sua versione sui fatti del passato che in tanti gli contestano ribattendo colpo su colpo. Il resoconto della sua carriera, tra adolescenza, film e amori è passato per la relazione con Mia Farrow, compresa la burrascosa rottura e i pesantissimi scambi di accuse. E dopo il film anche il libro ha avuto un iter complicato e ha cambiato editore in corsa, dopo una protesta interna all'azienda.

In oltre cinque decenni di carriera comunque Woody Allen si è imposto come autore prolifico con uno stile inimitabile, capace di realizzare capolavori immortali. Dopo aver cominciato da giovanissimo a scrivere battute umoristiche nel 1965 firma la sceneggiatura del film "Ciao Pussycat", rivelando le sue "ossessioni" più ricorrenti: il sesso e la psicanalisi. Il film è il primo scalino di un'ascesa piena di successi e pietre miliari, dai classici "Io e Annie", "Manhattan", "Zelig", "Il dittatore dello stato libero di Bananas" fino ai più recenti "Match Point", "Basta che funzioni", "Blue Jasmine".