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I 1.700 miliardi posteggiati sui conti correnti sono la tentazione per una patrimoniale

I depositi fermi in banca sono aumentati dell’8 per cento su base annua. La patrimoniale spuntata in Manovra, punterebbe proprio all'enorme valore della liquidità

Una valanga di liquidità ferma sui conti correnti. In tempo di pandemia, i risparmi degli italiani sono addirittura aumentato. A certificarlo, sono i dati diffusi dall’Abi, che segnano un incremento della liquidità dell’8 per cento su base annua, in aumento di 125 miliardi, a quota 1.682 miliardi di euro. E mentre lievitano i danari messi da parte dagli italiani, nella prossima legge di Bilancio spunta l’idea di una patrimoniale.

I RISPARMI VALGONO PIÙ DEL PIL
Il Prodotto interno lordo a fine 2019 si attestava a quota 1.787 miliardi. Confrontando, quindi, la cifra che hanno toccato i risparmi posteggiati sui conti correnti e quella del Pil, presto si arriverà ad un sorpasso. Da una parte la liquidità è destinata ad aumentare, complice la paura per il futuro causa virus; dall’altra il Pil nei prossimi mesi calerà, depresso dal crollo della domanda, a seguito delle restrizioni anti contagio. Ma lasciare troppi soldi sul conto significa anche esporre negli anni il proprio patrimonio al costo dell'inflazione, in grado di far diminuire il valore in maniera significativa.

TENTAZIONE PATRIMONIALE?
La tentazione di mettere le mani in tasca agli italiani, in tempi di crisi, non è certo una novità. Ieri è circolata l’ipotesi di una patrimoniale con un’aliquota progressiva che prevedrebbe un prelievo dello 0,2% per i patrimoni compresi tra i 500mila e un milione di euro, nel conteggio finiscono anche i beni immobili, senza però il residuo del mutuo. Per i patrimoni tra un milione e 5 milioni di euro, invece, l’aliquota salirebbe fino allo 0,5%, per aumentare fino all’1% per quelli tra i 5 e i 50 milioni di euro, fino ad arrivare al 2% per i patrimoni superiori.

EMENDAMENTO PD E LEU
La proposta di patrimoniale è contenuta in un emendamento firmato dai deputati di Leu e dal Pd che chiede l’abolizione dell’Imu e dell’imposta di bollo sui conti correnti e di deposito titoli, per sostituirle appunto con l’aliquota progressiva della patrimoniale. Strada però in salita per l’emendamento che non piace all’opposizione e neanche allo stesso Pd che precisa come la proposta non impegni l’intero gruppo poiché “è frutto da una iniziativa individuale dei parlamentari”. Stop anche da parte di Luigi Di Maio: “Ok liberare gli italiani delle piccole tasse, dei cavilli e della burocrazia, ma nessuna patrimoniale”.