Verso il nuovo Dpcm

Covid, Cei: "Sulle messe di Natale pronti a collaborare con il governo"

Il governo ha accolto gli appelli del Comitato tecnico-scientifico che, in vista del nuovo Dpcm, ha invitato alla cautela

Sulle messe per Natale la Cei è pronta a collaborare con il governo, in modo da "celebrare i riti in condizioni di sicurezza, nella piena osservanza delle norme, come finora avvenuto". Resta il fatto che la tradizionale Messa di Natale di mezzanotte non si farà, visto che, anche con il nuovo Dpcm, rimarrà il coprifuoco alle ore 22. Come ha affermato il ministro Boccia, infatti, "la nascita di Gesù può essere anticipata".

L'esecutivo ha accolto gli appelli del Comitato tecnico-scientifico che da giorni invita alla cautela paventando una nuova ondata a seguito delle riaperture. "La Conferenza episcopale italiana avrà modo di confrontarsi sulle modalità di celebrare i riti natalizi in condizioni di sicurezza", ha assicurato il portavoce della Cei, Vincenzo Corrado. "E' nostro desiderio continuare la valida collaborazione, in ascolto reciproco, con la presidenza del Consiglio dei ministri, il ministero dell'Interno e il Cts", ha aggiunto.

E il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha spiegato che "allo stato attuale, il coprifuoco alle 22 vale anche per la Messa della Vigilia". Ma comunque, ha assicurato, "una valutazione sarà fatta nei prossimi giorni". La linea imbracciata dal governo, quindi, sembra orientarsi sul no alla deroga al coprifuoco per la celebrazione cattolica.

"Seguire la messa e lo dico da cattolico due ore prima o far nascere Gesù bambino due ore prima non è eresia", ha sottolineato Boccia giovedì in videoconferenza con i governatori. "Eresia è non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici, della gente che soffre. Questa è eresia non facciamo i sepolcri imbiancati", ha osservato.

A fugare ogni dubbio sulla linea dura del governo ci pensa infine il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, che ha evidenziato che "a Natale sicuramente resterà il coprifuoco dalle 22".