CHI SI RICORDI DI "MALGANI"?

Da ISS Pro a FIFA: la storia di Diego Armando Maradona nei videogames

Dalle prime apparizioni sotto mentite spoglie alla querelle con Konami, fino all'ingresso ufficiale in FIFA e Pro Evolution Soccer: il rapporto tra El Pibe de Oro e i videogiochi

© IGN

La morte di Diego Armando Maradona, la leggenda del calcio che si è spenta all'età di 60 anni per un arresto cardiorespiratorio, ha colpito non solo il popolo argentino e la città di Napoli, ma chiunque abbia un minimo di interesse per questo sport: un artista che, con la palla al piede, ha colorato grazie alle sue prodezze delle pagine importantissime nella storia calcistica, al punto da essere uno degli atleti più amati di sempre. Un'icona eterna che, più recentemente, è stata celebrata anche nel mondo dei videogiochi.

La storia de El Pibe de Oro e i videogames è di quelle particolari: quando le licenze ufficiali non erano ancora una caratteristica così scontata, gli sviluppatori di videogiochi dovevano utilizzare metodi creativi per inserire le star più importanti della scena calcistica all'interno di una determinata produzione, e Maradona non faceva certamente eccezione.

Sebbene la prima apparizione effettiva dell'atleta argentino sia arrivata solo negli anni '90, all'attaccante è stato "dedicato" il videogioco Peter Shilton's Handball Maradona (conosciuto anche con il nome di Peter Shilton's Football), il videogame di GrandSlam Entertainments per Commodore 64 in cui era possibile vestire i panni del portiere britannico Shilton, che proprio da Maradona ha subìto il goal di mano nella sfida tra Argentina e Inghilterra del Mondiale 1986. Una rete, quella subita dall'estremo difensore, che scottava talmente tanto da spingere il team di sviluppo a trovargli un posto nel titolo ufficiale del gioco.

La prima, vera apparizione di Diego in un videogame risale al 1991, quando Seibu Cup Soccer (anche conosciuto con i nomi di Olympic Soccer '92 o Goal! '92) arrivò nelle sale giochi per offrire a tutti gli amanti del calcio un passatempo digitale. Il fuoriclasse argentino era presente tra i calciatori virtuali (allora privi di nome, per evitare l'annosa questione dei diritti), con un look inconfondibile e l'immancabile "numero 10" a fugare ogni dubbio.

Due anni più tardi, nel 1993, Diego appare nuovamente in AWS Pro Moves Soccer, realizzato da BGS Developments e ZAT Productions su Sega Mega Drive con la partecipazione del compositore Jesper Kyd alla colonna sonora. Qui, il calciatore appariva come attaccante titolare dell'Argentina con il nome di Donadona, distinguendosi da tutti gli altri calciatori per statistiche fuori dal comune. Un fuoriclasse anche nel videogioco.

Passano altri due anni ed è finalmente il momento di International Superstar Soccer Deluxe, il gioco dalle cui basi sarebbe nato successivamente il franchise PES di Konami. Il titolo fu sviluppato dalla casa giapponese e arrivò su Super Nintendo nel 1995 (arriverà successivamente anche su Mega Drive, grazie a Factor 5, e sulla prima PlayStation, con il supporto di KCEO). Ancora una volta, vista l'assenza di licenze ufficiali, Diego è stato chiamato con un nome fittizio: insieme a Fuerte (Claudio Caniggia) e Capitale (Gabriel Omar Batistuta), sarà proprio lui a terrorizzare le difese avversarie con il nome di Redonda.

Lo stesso anno arriva l'esordio nella serie FIFA, anche se non ancora in veste ufficiale. Maradona è presente chiaramente nella nazionale argentina, tuttavia Electronic Arts sceglie di piazzarlo in panchina: aspetto e caratteristiche tecniche non mentono e nonostante la mancata inclusione nell'undici iniziale, Diego si conferma fortissimo anche nel videogame di EA. Fortissimo, sì, ma mai devastante come succedeva nel rivale Winning Eleven (Pro Evolution Soccer nel mercato europeo), sempre realizzato da Konami: Maradona è presente nella squadra Argentina Clásica con il nome di Malgani, che lo avrebbe accompagnato nelle edizioni successive del franchise fino al nuovo millennio.

Flash forward al 2016, quando Konami decide di inserire Diego Armando Maradona all'interno di PES 2017 in modo apparentemente illecito, senza ottenere dunque i diritti da parte del calciatore o del suo entourage. Maradona va su tutte le furie e avvia una causa legale contro la casa nipponica, dichiarando: "Ho scoperto che l'azienda giapponese Konami ha fatto uso della mia immagine per il suo videogioco PES 2017. A questo punto il mio avvocato Matias Morla interverrà per un'azione legale. Si tratta di una vera e propria truffa, che non andrà di certo avanti".

In realtà, pochi mesi dopo la querelle tra Maradona e Konami si è risolta al meglio: la software house ha ottenuto (probabilmente dietro lauto compenso) i diritti ufficiali per includere Diego nei capitoli di Pro Evolution Soccer (che da lì a breve avrebbe cambiato identità, diventando eFootball PES) con validità - sembra quasi uno scherzo del destino - fino al 2020. Il fuoriclasse appare così non soltanto come calciatore ma, più recentemente, anche nei panni di manager nella modalità Carriera del titolo calcistico di Konami.

Dall'altra parte, sponda Electronic Arts, Diego Armando Maradona è una comparsa abituale della serie FIFA: El Pibe de Oro è apparso nel titolo FIFA World Cup 2010 come allenatore dell'Albiceleste prima di essere selezionato dal colosso californiano tra le Icone della modalità FUT, ed è apparso regolarmente nei videogiochi calcistici dell'azienda.

Sia Konami che Electronic Arts hanno omaggiato Diego Armando Maradona sui rispettivi canali social: entrambe le produttrici di videogames hanno voluto condividere con gli amanti del calcio e dei simulatori sportivi un pensiero dedicato a un uomo che ha saputo rivoluzionare il mondo del calcio.

Un esteta, un trascinatore, un genio che ha ridefinito un'epoca, un calciatore entrato ben presto nella leggenda a cui va anche l'omaggio della redazione di Mastergame.