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Margherita, Viola e Iris Verga: "Innovazione e ricerca ci spostano ogni giorno più avanti"

Imprenditrici e manager, le tre sorelle Verga sono praticamente cresciute in Sacco, l'azienda di famiglia: qui raccontano la loro storia

Tre ambiti diversi di cui occuparsi per una realtà che è un fiore all'occhiello dell'imprenditoria italiana: Margherita, Viola e Iris Verga di Sacco rappresentano la quinta generazione di una famiglia che non ha mai smesso di  evolvere e guardare strategicamente al futuro.

Margherita, Viola e Iris Verga, imprenditrici e manager di Sacco

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Buongiorno a tutte. E’ la prima volta che faccio una intervista “corale” con tre intervistate, ma grazie alla tecnologia possiamo provarci. Per cominciare: mi raccontate un po’ di voi? 
Margherita: io sono la sorella maggiore, ho studiato ingegneria gestionale ed in azienda mi occupo di impiantistica, manutenzione e sicurezza; insomma, un ambito prettamente maschile, nel quale devi dimostrare di sapere, prima di poter aver la fiducia delle persone. 
Viola: io invece solo la scienziata tra le sorelle, biotecnologie industriali a Milano ed esperienza in centri di ricerca all’estero prima di arrivare in azienda, dove mi occupo di Ricerca e Sviluppo, ma anche di planning e operations. Sono attiva anche in alcune associazioni del territorio come Confindustria o Federchimica. Felice mamma e con mille passioni, per me le giornate dovrebbero avere 48 ore!
Iris: sono la sorella più piccola, ho studiato finanza aziendale, un master al Sole24Ore e mi occupo principalmente dell’azienda storica del gruppo Caglificio Clerici. Il mio percorso in azienda è iniziato volutamente dalle radici della nostra family company, di cui me ne occupo a livello gestionale, oltre che seguire i progetti strategici del Marketing di Sacco System.

Il vostro è stato un percorso professionale già segnato: essere imprenditrici è nel vostro DNA. 
Margherita:
Sicuramente essere la quinta generazione che lavora in azienda ha il suo peso ed essere tre sorelle ci mette ancora di più sotto pressione. Fortunatamente, papà ci ha sempre portato a fare un giretto in ditta, fin dalla tenera età; nelle vacanze estive si cercava di aiutare nelle piccole cose, quindi per noi l’azienda è sempre stata una seconda casa, un luogo dove incontrare tante persone care, che ci hanno visto crescere e che abbiamo potuto conoscere ed apprezzare per tutto il lavoro che hanno fatto in tutti questi anni. 

Iris: I nostri genitori ci hanno reso libere nella scelta del nostro futuro, ma l’amore e la passione per l’azienda di famiglia viene tramandata di cuore in cuore… e scegliere in realtà è stato molto facile per tutte quante. Portare avanti il lavoro svolto dai nostri trisavoli è motivo di grande orgoglio per noi.

La vostra azienda è una eccellenza nella produzione di batteri: mi piacerebbe saperne di più. 
Viola: la nostra azienda produce i batteri “buoni” quelli che da sempre sono nostri alleati sia per la fermentazione del cibo, e quindi tutti i batteri utilizzati in ambito alimentare che trasformano il latte in yogurt o nei buoni e differenti formaggi, sia per la salute e il benessere della nostra persona, e quindi i probiotici e tutti i batteri che i medici, per esempio, prescrivono dopo un ciclo di antibiotici. Queste sono le nostre due principali linee di business, ma non solo. L’innovazione e la ricerca ci spostano ogni giorno più avanti, ora ci occupiamo anche di batteri per la biostimolazione delle piante e il benessere animale, tuttavia i progetti in corso sono davvero moltissimi.

Famiglia e carriera: difficile? 
Margherita: è una sfida che si combatte giornalmente con il supporto delle persone che ti circondano. Bisogna avere famiglie elastiche, pronte ad intervenire in caso di emergenza ed essere solidali se ci sono problemi; insomma, non bisogna essere da sole, ma circondate da persone che credono in noi e in quello che stiamo facendo: dai mariti ai suoceri, tutti capiscono l’importanza di dare una mano come e quando si può, da un piatto pronto alla sera quando arrivi a casa stanca, all’occuparsi dei nipoti per lasciar alle mamme qualche ora di relax, che poi inevitabilmente vengono usate per stirare in pace.
Viola: a volte si. È difficile specie se vorresti essere perfetta in tutto. A volte però devi solo renderti conto di essere… umana. Ritengo la famiglia un tassello fondamentale del mio stare bene: ad essa bisogna dedicare tempo ed energia. E poi, quando il bimbo va a letto, spesso si tira fuori di nuovo il computer, ma fa parte del gioco! E se si ama la famiglia e il proprio lavoro… tutto è possibile!
Iris: complicato, si. Avendo due bimbi piccoli le mie giornate sono tutte ad incastro. Ma noi donne siamo incredibili e con l’appoggio dei nostri mariti tutto diventa un gioco da ragazzi. Si arriva stanchi alla sera sì, ma molto soddisfatti.

Un consiglio alle donne che non vogliono rinunciare al proprio obiettivo professionale. 
Margherita:
 è importante avere attorno persone che credono in te e che vedono ed apprezzano il tuo obiettivo. Si può essere mamme in carriera se si è determinate, senza scoraggiarsi per le difficoltà, cercando sempre di vedere il bicchiere mezzo pieno; nel lavoro le sfide sono all’ordine del giorno e si deve sempre guardare avanti. 
Viola: scegliere con accortezza come impiegare il proprio tempo. Bisogna fare un piano, essere organizzate e in questo modo, con costanza e caparbietà, si può arrivare dove e come si vuole. Nulla ci può fermare, solo noi stesse.
Iris: una donna con un obiettivo concreto in testa lo persegue con coraggio. Non penso che alcuna donna abbia bisogno di consigli, basta sapere quel che si vuole perché la nostra dedizione, unita alla nostra sensibilità, sono l’arma vincente per concretizzare i nostri sogni.

La cosa più curiosa che vi è capitata? 
Margherita: una delle materie prime che trattiamo sono gli stomaci di vitello per fare il caglio; è stato divertente quando ci hanno consegnato per errore le pelli delle mucche, quelle con cui si fanno i tappeti “muccati”. Un'altra cosa curiosa è successa quando, dovendoci consegnare macchinari molto grandi, che talvolta devono viaggiare con i mezzi eccezionali e che seguono percorsi particolari, il trasporto eccezionale si è praticamente incastrato nel centro del paese tra i balconi delle case ed una curva difficile: abbiamo impiegato mezz’ora per tirarlo fuori, anche se fortunatamente era notte e quasi nessuno si è accorto dell'accaduto.

Una domanda alla quale avreste sempre voluto rispondere e che nessuno vi ha mai posto… 
Margherita: quando hai deciso cosa volevi fare da grande? Credo a otto anni: ho sempre saputo che avrei voluto lavorare in azienda ed essere ingegnere come papà. 
Viola: nessuno chiede mai a un imprenditore quanto si senta solo e quanto coraggio sia necessario per prendere decisioni che coinvolgono il futuro dell’azienda, e con essa il futuro di tutte le famiglie ad essa collegate.
Iris: risponderei con la risposta che avrei dato alla domanda alla quale volevo rispondere.  A parte gli scherzi, non saprei.
 

Covid-19 permettendo, cosa vi piacerebbe fare a Natale? 
Margherita: scontato dire che ci piacerebbe rimettere assieme la famiglia con nonni e nipoti, che credono ancora a Babbo Natale, e passare una giornata magica tra regali e coccole. 
Viola: mi piacerebbe poter abbracciare le persone a cui voglio bene, tra cui anche gli amici importanti, e vedere i loro sorrisi. Questa situazione ti chiarisce quali sono le cose veramente importanti della vita.
Iris: direi che le mie sorelle hanno detto già tutto!

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