FOTO24 VIDEO24 2

Reggio Calabria, l'ex marito le diede fuoco: dimessa dopo 20 mesi di ospedale

Maria Antonietta Rositani, il 12 marzo del 2019, era stata data alle fiamme da Ciro Russo, poi condannato a 18 anni di carcere

Reggio Calabria, l'ex marito le diede fuoco: dimessa dopo 20 mesi di ospedale

1 di 3
Maria Antonietta Rositani
2 di 3
Maria Antonietta Rositani
3 di 3
Ciro Russo, ex marito di Maria Antonietta Rositani. Condannato a 18 anni di carcere per aver tentato di uccidere la donna dandole fuoco

Dopo 20 mesi di ricovero, Maria Antonietta Rositani ha lasciato il Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria ed è tornata a casa. La donna, il 12 marzo del 2019, era stata data alle fiamme dall'ex marito Ciro Russo, poi condannato a 18 anni di carcere. In questi mesi, Maria Antonietta ha subito decine di interventi per le gravi ustioni che hanno colpito gambe, braccia e viso.

Proprio in occasione della giornata mondiale per l'eliminazione della violenza contro le donne, come reso noto dal Comitato sorto per sostenere psicologicamente, moralmente e materialmente la donna. Maria Antonietta è stata dimessa dall'ospedale. Come ricostruito dal gup di Reggio Calabria che ha condannato Russo a 18 anni di carcere, la donna era riuscita a salvarsi grazie alla sua prontezza. Era infatti scesa dall'auto data alle fiamme dall'ex marito e si era gettata in una pozzanghera.

"Grazie alla grande professionalità degli operatori sanitari del Gom guidati dal dottore Costarella - afferma il Comitato sorto a sostegno della donna -, Maria Antonietta ha ricevuto le cure che le hanno permesso di iniziare il percorso di recupero ma nei prossimi anni dovrà ancora affrontare altri trattamenti e interventi di chirurgia plastica recandosi in istituti specializzati del centro nord che richiederanno importanti spese. Con la sua forza d'animo, con la sua grande fede Maria Antonietta ha dato alla città ed al Paese una grande testimonianza di voglia di riscatto e di ricerca di una vita nuova da donna libera assieme al suo grande papà Carlo e ai suoi due figli. In questo periodo ha sentito l'abbraccio della comunità reggina e non solo che le è stata vicina, questo abbraccio serve che continui ancora".

"Con l'auspicio che lo Stato, che non ha saputo proteggerla - prosegue il Comitato - possa dare al più presto risposte garantendo gli indennizzi ed i sostegni previsti per le vittime di violenza, il comitato, nel mentre si farà promotore di una legge regionale che garantisca una tutela anche economica alle donne vittime di violenza, assieme a Banca Etica, ringraziando i tantissimi che hanno dato il loro contributo, ha deciso di continuare per un altro mese la campagna di raccolta fondi avviata nei mesi scorsi".

Espandi