Moodart Fashion School è la prima scuola di moda specializzata nel settore della comunicazione per la moda, immagine coordinata ed eventi, dove pratica e teoria vanno di pari passo. L’istituto, che si propone l’obiettivo di accompagnare i nuovi brillanti talenti lungo il cammino della moda, è stato fondato da Elisa Sorrentino nella città di Verona, nel cuore di una delle regioni dove il comparto fashion è tra le colonne portanti dell’economia manifatturiera, con la presenza sul territorio di quasi quindicimila imprese, che danno lavoro a centomila addetti, circa il 12% del totale nazionale.
Moodart Fashion School pone al centro del proprio programma didattico la valorizzazione della persona e delle sue peculiarità, attraverso un approccio empirico alla materia, senza naturalmente prescindere dalle insostituibili basi teoriche. I corsi di specializzazione prevedono uno scambio continuo con i più grandi player del settore, disposti a mettere a disposizione la propria esperienza pregressa, per aiutare chi vuole realizzare il proprio sogno attraverso un solido progetto imprenditoriale.
In questa nuova situazione di mercato, la didattica dovrà educare i manager del futuro alla rapida conversione, in modo che possano essere il motore del cambiamento, protagonisti fondamentali della ripartenza.
Pragmatismo, innovazione, spirito internazionale, interscambio pratico-culturale, confronto costruttivo, questi sono soltanto alcuni degli strumenti che l’istituto offre a coloro che si preparano a scrivere la storia delle passerelle di domani.
Chi è Elisa Sorrentino? Quali sono le tue origini e qual è stato il tuo percorso di formazione?
In primis sono una pasionaria e credo che passione e determinazione siano la chiave di tutto. Ho frequentato studi umanistici, conseguendo una laurea in Scienze Cognitive. Dopo diverse esperienze nel mondo del marketing, in Italia e all’estero, oltre ad un’importante carriera in ambito luxury sales management, ho fondato Moodart Fashion School, la scuola che io stessa avrei voluto frequentare e che ora è un’azienda pronta a festeggiare il suo decimo anniversario.
La passione per la moda da dove deriva?
La passione per la moda è per me innata. È stato il mio primo grande amore, solo in un secondo tempo ho scoperto la formazione che forse ora è prevaricante. Sono nata a Rovereto, ma sognavo le grandi capitali internazionali. Per questo ho voluto fortemente trasferirmi temporaneamente a Londra, San Francisco e New York, tutte esperienze determinanti, sia dal punto di vista personale che professionale. Proprio in quegli anni, ho potuto costruire un network internazionale, che – con il senno di poi – si è rivelato vincente nella gestione di Moodart Fashion School.
Quando e com’è nata Moodart Fashion School e a chi si rivolge?
Moodart Fashion School è stata fondata a marzo del 2011, proponendo un solo corso di Visual Merchandising…avevamo un piccolo ufficio in co-working, da dove cercavamo di portare avanti con impegno tutte le attività. Oggi, a distanza di 9 anni dalla sua fondazione, Moodart è una realtà complessa che conta oltre 250 studenti iscritti, divisi in 18 classi, guidate da circa 60 docenti/professionisti. Nonostante la situazione attuale, non ci siamo mai fermate e abbiamo sempre guardato al futuro con positività, stiamo proseguendo la didattica con le lezioni blended e abbiamo programmato un’offerta formativa per l’anno 2020/21, che prevede corsi costantemente aggiornati ed in linea con le richieste del mercato, tra i quali: Visual Merchandising, Fashion Styling, Fashion communication&Events, Fashion Photography&Video e Fashion Make Up.
In che senso possiamo parlare di una International boutique school che offre ai propri studenti una preparazione tailor made?
Moodart offre da sempre, grazie alla sue classi piccole e ai corsi fortemente specializzati, una preparazione tailor made, da International boutique school. L’attenzione con cui Moodart si prende cura di tutti i suoi studenti, infatti, fa sì che la persona sia al centro di ogni percorso di formazione. “Studia, impara, sperimenta, viaggia e, infine, lavora”, questo è il motto che riassume la filosofia dell’istituto. Il mercato cerca figure competenti, capaci di muoversi in autonomia e che possano portare un reale valore aggiunto in azienda, che conoscano le lingue, che abbiano una mente aperta, oltre che flessibile, e che possiedano una visione internazionale. Scegliere di frequentare un corso Moodart significa anteporre la pratica alla teoria, studiare, acquisire know how tecnico e conoscenze teoriche, mettendosi alla prova, anche sul piano internazionale, grazie ai workshop organizzati a Parigi, Londra, Lisbona, New York e San Francisco (tutte attività che speriamo di poter riprendere al più presto)…operiamo local ma agiamo global!
Quali sono i punti di forza che caratterizzano il programma didattico del vostro Istituto?
A nostro parere è l’esercizio il vero motore dell’apprendimento: la teoria aiuta a mettere radici, ma la pratica eleva fino al raggiungimento dei propri obiettivi. Proprio per questo, tutti i corsi Moodart sono basati su un approccio multidisciplinare, esperienziale e concreto. Lo scorso 19 novembre abbiamo organizzato anche un Career Day digitale, al quale hanno aderito oltre 40 aziende, e che ha coinvolto circa 200 studenti, per un totale di 500 colloqui. Anche questo per noi significa guardare al futuro con ottimismo, stare dentro il cambiamento e cercare di supportare al massimo i ragazzi nella ripresa.
Quindi, nella formazione dei nuovi talenti del mondo della moda, quanto è importante il bilanciamento tra teoria e pratica? Ed il confronto con i grandi operatori del settore?
Moltissimo! Per questo abbiamo scelto un team di docenti/professionisti di altissimo livello che si alternano in cattedra ed il programma didattico prevede lezioni interattive. Appena possibile riprenderemo anche le visite alle aziende in completa sicurezza; nel frattempo comunque stiamo continuando a collaborare con i nostri partner, circa 200, con dei progetti a distanza, tra cui il progetto Moodart Mentoring, nato con il nuovo AA 2020/21: l’obiettivo è quello di fornire un supporto “ispirazionale” e, allo stesso tempo, un sostegno concreto da parte di top player/addetti ai lavori che desiderano mettere a disposizione degli studenti la propria esperienza.
In questo periodo storico caratterizzato dall’emergenza Covid-19, come riuscite ad organizzare le lezioni?
Abbiamo cercato di ricavare il meglio dal peggio di ciò che è accaduto quest’anno, chiamando anche a raccolta tutti i docenti/professionisti che si alternano alla guida dei nostri corsi ed invitandoli a pensare fuori dagli schemi, rispondendo con creatività alle richieste di un mercato che è cambiato inaspettatamente e in tempi rapidissimi. Abbiamo arricchito tutti i nostri programmi formativi con competenze specifiche legate anche al digitale (sempre più richieste) e promosso la formazione a distanza, con la consapevolezza che questo nuovo format ha molto da offrire. Abbiamo quindi creato dei contenuti ad hoc, cercando di sfruttare tutti gli aspetti positivi della digitalizzazione, ma non abbiamo per questo voluto tralasciare l’aspetto più “umano”, importantissimo soprattutto in un periodo come questo. Abbiamo infatti deciso di accelerare il compimento di alcuni progetti che avevamo in cantiere da tempo, come il potenziamento del nostro career service – oggi People Development&Career Journey department -, uno spazio aperto dove talento, passione e professionalità potranno circolare liberamente e si alimenteranno a vicenda. Inoltre, abbiamo sviluppato il sopracitato programma di mentoring, un progetto estremamente all’avanguardia (le lecture/webinair che abbiamo promosso on-line rientrano proprio in questo programma). Ovviamente abbiamo dovuto anche rivoluzionare i nostri spazi per consentire, in un futuro che speriamo immediato, la didattica in presenza in totale sicurezza e, nel frattempo, stiamo continuando a garantire le attività laboratoriali.
Chi è Elisa nella vita privata? Interessi e passioni nel tempo libero?
Amo la formazione a 360° e cerco continuamente di migliorarmi ed aggiornarmi sia dal punto di vista personale sia lato business, seguendo numerosi corsi. Mi interessano molto le nuove tecnologie e il loro impiego nella formazione, grazie al loro aiuto si possono migliorare le soft skill e ci si può focalizzare meglio sui propri obiettivi. Leggo moltissimo e non posso definirmi una sportiva, anche se passeggiare in montagna mi rigenera. La mia ultima passione poi è il tango, avevo iniziato un corso proprio prima del lockdown e spero di poter tornare presto in sala prove.
Progetti e sogni per il futuro di Moodart? E per quello dei vostri studenti?
Sogno una scuola più vicina alle persone, ricca di spunti che possano spingere gli studenti a riflettere e a fare sempre meglio…ecco perché, già sin da ora, molti dei progetti portati avanti dai nostri alunni non prevedono un voto finale, ma vengono valutati in collegio dai docenti che evidenziano in modo costruttivo punti di forza e criticità. Immagino un ambiente dove gli studenti possano coltivare le proprie passioni e assecondare le proprie attitudini. Un luogo sempre più internazionale ed aperto, essenziale per lo sviluppo dei talenti più creativi e delle menti più brillanti. Stiamo lavorando da tempo per costruire una comunità, che speriamo si possa trasformare in un ecosistema, dove le aziende e gli studenti si confrontino liberamente e le richieste delle prime si trasformino in opportunità per le nuove generazioni. Come spesso dico: Sky is the limit!