Il 25 novembre è una data da non dimenticare perché ogni anno si celebra la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne. Purtroppo molto spesso la violenza viene taciuta perché avviene dentro casa e proprio da parte del partner, che dovrebbe al contrario amarci, proteggerci e soprattutto rispettarci. Riconoscere i comportamenti a rischio è importantissimo: i segnali da non sottovalutare affinché la situazione non degeneri di solito ci sono tutti, quindi facciamoci forza ora per non dover correre ai ripari quando è ormai troppo tardi.
Di violenza domestica e non solo nei confronti delle donne si parla molto, ma ancora non abbastanza.
La violenza, che si tratti di violenza fisica o psicologica, può provocare danni enormi e una indicibile sofferenza. Quello che maggiormente stupisce è che spesso sono proprio i partner o gli ex partner a commettere gli atti più gravi, come dimostrano i dati che indicano come nella grande maggioranza dei casi siano proprio loro i responsabili di stupri e maltrattamenti.
Per evitare comportamenti potenzialmente pericolosi evitando situazioni rischiose, teniamo sempre presente un decalogo di "NO" prezioso e utilissimo.
1 - No al controllo: diciamo no al controllo ossessivo ed invadente. Essere a conoscenza degli spostamenti e delle attività dell'altro va bene, ma se il controllo di telefonate, percorsi, affetti e amicizie diventa esagerato, siamo di fronte a qualcosa che non deve lasciarci indifferenti. Per evitare la violenza, non dobbiamo assolutamente rinunciare alla nostra libertà e autonomia, cioè alla nostra vita.
2 - No alla gelosia: possesso e amore non vanno confusi, si tratta di due sentimenti molto diversi. Un po' di gelosia è comprensibile, soprattutto quando si è innamorati, ma se diventa insana e tormentosa allora siamo di fronte a una patologia. Quando il nostro lui diventa geloso in maniera immotivata e qualsiasi ocsa si faccia diventa un pretesto per alzare la voce, litigare e magari arrivare anche alle mani, non possiamo e non dobbiamo più far finta di niente.
3 - No alle accuse continue: se qualunque cosa facciamo è sbagliata, non va mai bene niente e il partner ha da dire per tutto e su tutto incolpandoci di qualsiasi cosa, perfino se piove o si è scaricato il suo cellulare, siamo di fronte a una violenza perché usa noi per scaricare il suo stress e le sue frustrazioni con l'intenzione di farcela pagare, in un modo o nell'altro. L'obiettivo è farci sentire in colpa, ma cerchiamo di resistere e non dargliela vinta, altrimenti ci metteremo subito in una posizione di sudditanza psicologica.
4 - No alle provocazioni: è fondamentale evitare di prestare il fianco dando al partner l'occasione di appigliarsi a qualsiasi pretesto per fare esplodere un litigio. Ricordiamo che le provocazioni sono assolutamente strumentali, in quanto servono esclusivamente a scatenare la rabbia e la violenza entro le mura domestiche. Se poi la miccia per scatenare la lite sono i figli, l'attenzione deve essere ancora più grande: il partner violento sa bene che la prole è quanto di più caro abbiamo e vorrà colpirci proprio dove fa più male.
5 - No all'isolamento: spesso il partner pericoloso cerca di isolarci forzatamente da famiglia e amici, mettendoli in cattiva luce e cercando di allontanarci dalle nostre consuetudini e dagli affetti. Mai perdere i riferimenti, sono la nostra unica ancora di salvezza.
6 - No all'eccessivo risparmio: far quadrare i conti è giusto, ma quando il controllo delle spese diventa ossessivo siamo di fronte a un pericolo. L'attenzione ai conti può diventare una forma di controllo della persona, scivolando in una oppressione economica, col risultato di renderci dipendenti in tutto e per tutto dal nostro lui e dal suo portafoglio. Da qui a non avere più nemmeno il controllo del cellulare per chiedere aiuto il passo è breve.
7 - No alla derisione: capita di diventare lo zimbello di turno. Se il nostro lui non fa altro che prenderci in giro ferocemente con gli amici e con gli estranei e il suo sport preferito è quello di denigrare qualsiasi cosa si faccia, che si tratti del nostro lavoro o del nostro aspetto, per come ci vestiamo o trucchiamo, la violenza è dietro l'angolo. Attenzione ai cambi di umore repentini e minacciosi: sono il campanello d'allarme che ci deve svegliare dal torpore dell'accettazione.
8 - No allo stalking: comportamenti persecutori, come le telefonate anonime, i messaggini a ogni ora del giorno e della notte, la mole incontrollata di e-mail che intasano la casella di posta, i danni alle cose e la sorveglianza ossessiva, sono considerati come stalking, un reato penale oggi perseguibile per legge. Denunciare sempre e senza indugio è fondamentale: a volte non è servito, ma spesso è stato invece risolutivo e ha restituito nuova vita e nuova dignità a molte di noi.
9 - No senza se e senza ma: la fermezza è la prima regola. Saper dire “no” spesso non è facile, ma è necessario. Rispondere "no" in modo deciso e inequivocabile serve a creare confini chiari e definiti: essere troppo accondiscendenti può far pensare al partner di essere in torto o comunque gli diamo la possibilità di monopolizzarci e farci sentire sempre obbligate a chiedere autorizzazioni e permessi per qualsiasi cosa.
10 - No alle minacce: le intimidazioni verbali, che si tratti di insulti o minacce vere e proprie, tanto quanto i comportamenti violenti, ad esempio scagliare per casa oggetti di ogni tipo, sono sempre un segnale inequivocabile che non può essere frainteso. Se poi il partner arriva ad alzare le mani, dandoci spinte e strattoni, il passo verso schiaffi, pugni e calci è brevissimo. Chiedere aiuto subito è la miglior difesa che possiamo mettere in atto, perché di una cosa possiamo essere sicure: la situazione senza dubbio non migliorerà. Prima ne prendiamo atto, più possibilità avremo di non soccombere alla violenza.