Matteo Stillitano: “Nel settore dei veicoli a due ruote la chiave è anticipare il bisogno del cliente"
Il Business Development Manager di KSR Group spiega a Tgcomlab che, durante la pandemia, la moto ha avuto particolarmente successo: rappresenta una soluzione per la mobilità urbana che garantisce distanziamento e sicurezza
Matteo Stillitano, il Business Development Manager di KSR Group
Con oltre 60mila unità vendute ogni anno, KSR Group è uno dei principali importatori di veicoli a due ruote in Europa. Sviluppa e produce i marchi Brixton Motorcycles, KSR Moto, Malaguti, Lambretta e NIU Technologies. Matteo Stillitano, 31 anni, ricopre con impegno e serietà il ruolo di Business Development Manager per i brand di proprietà e importati dal gruppo in Italia. “La capacità di stabilire il vero obiettivo è una dote da non sottovalutare - spiega a Tgcomlab - ma la visione di come arrivarci, la perseveranza nel raggiungerlo e la consapevolezza di tutti i fattori esterni che possano interagire è quello che conta veramente”.
Come è arrivato a ricoprire l'incarico attuale?
Il mio percorso non è proprio come alcuni definirebbero "straightforward". La mia esperienza comincia subito dopo l'università. Conseguito il Master's Degree in Banking and Finance sono partito per Londra dove ho lavorato come analista finanziario nel mondo delle energie rinnovabili. Sono passato dalla consulenza a un’esperienza nell'azienda di famiglia, sempre nella divisione Finance e Business Development, l'ultimo passo prima di arrivare alla posizione attuale. Un passo importante con un bagaglio di esperienza che mi ha fatto diventare l'uomo di oggi perché combattere per la "propria bandiera" è un grande insegnamento a superare i propri limiti e a sposare la causa, e così è stato. Una divisione della società si occupava dello sviluppo di progetti in campo tecnologico e mobilità, questo è stato il gancio con un Gruppo come KSR, in cui mi è stata offerta la posizione di Business Development Manager per i brand di proprietà e importati dal gruppo in Italia.
Qual è l'elemento di forza della sua azienda?
Sicuramente il fattore umano. Trattandosi di azienda familiare, i soci sono stati in grado di trasmettere la loro passione per il mondo delle due ruote a tutti i propri dipendenti creando un grado di coesione e affiatamento tra i vari team e Paesi che raramente mi è capitato di vedere. In pochissimi anni l'azienda ha quadruplicato il proprio fatturato e ha vissuto un’espansione in quasi tutta Europa e gran parte dell'Asia. Ora entrando nel merito del mio Paese, il team è consolidato. Siamo sparsi per tutta l'Italia quindi, per quanto i vari lockdown abbiano appesantito anche il nostro lavoro, l'indipendenza e la fiducia creatasi tra i colleghi hanno permesso un’elasticità tale per cui il lavoro è proseguito al massimo delle energie. La situazione attuale ha fatto in modo che le due ruote fossero considerate ideali per uno spostamento urbano in sicurezza. Grazie alla strategia di supporto verso i clienti siamo riusciti a non fermare la nostra crescita.
Qual è la competenza più importante richiesta a un manager oggi?
Al di fuori delle capacità e voglia di fare, che considero scontate per una persona in quella posizione, la competenza più importante è quella che a me piace chiamare "la visione di insieme". Prima di tutto, la capacità di stabilire il vero obiettivo è una dote da non sottovalutare, ma la visione di come arrivarci, la perseveranza nel raggiungerlo e la consapevolezza di tutti i fattori esterni che possano interagire per un periodo di medio-lungo termine è quello che conta veramente. La vera capacità di un manager è stabilire il cammino e fare tante piccole azioni che lo porteranno a ottenere l'obiettivo finale. La capacità di motivare e l'empatia verso il proprio team sono inoltre virtù su cui punto molto.
Quale consiglio dà a chi vuole intraprendere una carriera nel suo settore?
Sicuramente la passione per il settore deve essere uno dei maggiori driver. Consiglio caparbietà e voglia di mettersi in gioco. È un settore ben consolidato e con molti competitor. Il mercato è riferito molto ai prodotti che vengono venduti ma la capacità di far diventare gli stessi necessari a chi li vuole comprare, quella è una dote. Si richiede anche molta versatilità in quanto lo stesso prodotto che va di moda un anno non necessariamente lo sarà anche la stagione successiva e la continua evoluzione della tecnologia, per esempio nel mercato dei veicoli elettrici, continua a cambiare la necessità dei clienti. Per crescere in questo settore sono necessari l'anticipazione del bisogno e la capacità di creare servizi complementari.
Il vostro settore è stato danneggiato dalla pandemia? Nel caso, in che modo?
Sì e no. Sicuramente ha impattato fortemente sulle produzioni e la capacità di approvvigionarsi. Molte delle produzioni di veicoli e di pezzi di ricambio sono dislocate in Asia, quindi lo stop alle stesse non ha di certo giovato alle aziende di settore, creando un effetto a catena nelle consegne successive programmate che ha lasciato qualche strascico fino a oggi. I rivenditori sono stati chiusi per cui, non incassando, non hanno potuto pagare i fornitori. In quei mesi la situazione finanziaria è stata critica. Il lato invece positivo è che il settore due ruote, specialmente quello elettrico, è stato precursore di soluzioni per la mobilità urbana come mai prima garantendo distanziamento e sicurezza. Date le esigenze il settore è di nuovo esploso facendo picchi di crescita. Insomma, anche se una crescita così improvvisa ha creato alcuni dissesti nelle organizzazioni, di certo non ci possiamo lamentare.
Come si tiene aggiornato?
Informandomi costantemente sulle riviste cartacee e online di settore e su Internet. Le riunioni in associazione di categoria sono molto utili: permettono uno scambio costante di opinioni su svariati argomenti tra tutti gli operatori di settore. Aggiungo ovviamente costanti monitoraggi dell'andamento di settore con analisi di mercato, dei competitor e dei trend di acquisto da parte dei clienti.
Come trascorre il suo tempo libero?
In moto, ovviamente! Anche se purtroppo vivo a Milano quindi il tempo non me lo concede così frequentemente. Viaggiare è un'altra delle mie più grandi passioni, che mi ha permesso di acquisire molte conoscenze, che nella vita servono sempre. Trascorrere il tempo con le persone care aiuta a godersi tutti questi momenti al meglio.
Qual è un errore da cui ha imparato qualcosa di importante?
Di errori ne ho fatti tanti, ma di certo sono gli elementi che fanno crescere. A questa domanda vorrei rispondere con un ricordo simpatico legato alla chiusura di un accordo. Stavo facendo un viaggio all'estero con un mio possibile futuro cliente per mostragli come l'azienda lo avrebbe supportato nell'apertura di un negozio. Nel tragitto dall'hotel verso l'evento abbiamo deciso di utilizzare i monopattini in sharing così da sfruttare la bella giornata garantendogli la semplicità dell'utilizzo del mezzo. Essendo un motociclista appassionato e abituato a utilizzare veicoli di questo genere sono partito molto convinto e sicuro. Ovviamente a questo punto è successo l'inevitabile: sono caduto vergognosamente a terrà sporcandomi tutti i vestiti. Le risate sono state talmente tante che ancora oggi, dopo più di un anno, ne parliamo. Ma l’episodio ha permesso di stringere un rapporto molto forte con il cliente e ha creato una fiducia tale che ancora oggi rimane uno dei più fidati.
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