Il Touring Club Italiano assegna ogni anno la Bandiera Arancione a comuni che rispondono a precisi criteri di qualità della vita, tra cui tutela delle tipicità e sostenibilità ecologica. Il prestigioso riconoscimento del Tci è stato assegnato a 5 nuovi comuni: Levico Terme (Trento), Valeggio sul Mincio( Verona), Introd (Aosta), Roccamadolfi (Isernia), Castelmezzano ( Potenza).
Le Bandiere Arancioni oggi sono 252 e rappresentano il 9% delle circa 3.000 candidature analizzate. In questo periodo dell’anno è possibile trovare nuove ispirazioni ed assaporare così la #stagionedeiborghi, iniziando ad esempio dall’acquisto di una tipicità enogastronomica o di un prodotto artigianale, o semplicemente scoprendo i colori e le atmosfere che in questa stagione i borghi sanno offrire.
Levico Terme - Levico Terme è famosa per la sua innata vocazione termale. Le acque arsenicali - ferruginose delle Terme di Levico e Vetriolo sono note da oltre 150 anni in tutto il mondo per le loro qualità terapeutiche e rigenerative. Il Parco Asburgico delle Terme, il più grande giardino storico della provincia, dove poter fare numerose passeggiate in completo relax. Il Lago di Levico, tra i più caldi del sud Europa e Bandiera Blu della FEE (per le limpide acque, la spiaggia e le politiche di gestione turistico-ambientali ecosostenibili di questa risorsa da parte del comune), a forma di fiordo particolarmente adatto per la pesca, le barche a remi o elettriche, le uscite in canoa e i kajak, e per le tranquille nuotate. Lo squisito formaggio Vezzena, uno dei più antichi e ricercati della tradizione casearia trentina, conosciuto per il suo caratteristico sapore già al tempo degli Asburgo, tant’è che non mancava mai sulla tavola dell’imperatore Francesco Giuseppe.
Valeggio sul Mincio - Classificata "Città d'Arte" per il patrimonio artistico che la contraddistingue, Valeggio sul Mincio può offrire molto a coloro che cercano una vacanza all'insegna della cultura, della natura e della gastronomia più genuina. Il paese è sovrastato dal Castello Scaligero che, nonostante i segni del tempo, mantiene inalterata la sua suggestiva imponenza e sembra anche ospitare un leggendario fantasma…Lungo le rive del Mincio, l’incantevole frazione di Borghetto deve il suo fascino all’armonico rapporto che storia e natura hanno conservato quasi intatto nei secoli. L’atmosfera medioevale del borgo è sottolineata dai merli ghibellini, dal campanile della chiesa di San Marco e dalle ruote degli antichi mulini. Il capolavoro della tradizione culinaria locale (con tanto di leggenda romantica annessa) sono i Tortellini di Valeggio, in dialetto, “agnolin”. Fatti a mano uno ad uno, con una sottile sfoglia di pasta ed un delicato ripieno di carne, si possono gustare in uno dei tanti ristoranti del paese, o acquistarli nei numerosi pastifici artigiani.
Introd - Abitato fin dall’era neolitica, Introd è un comune di media montagna della Valle d’Aosta, situato ai piedi del Parco Nazionale del Gran Paradiso. La posizione, tra la Dora di Rhêmes e del torrente Savara, è all’origine del toponimo “Introd” (“entre-eaux”: tra le acque) e fa sì che, nella stagione estiva, da Introd si snodi una rete di sentieri ottima per il trekking o per gite in mountain-bike. Nel periodo invernale Introd propone degli itinerari per passeggiate con le ciaspole ed è in una posizione centrale rispetto alle principali stazioni sciistiche e turistiche dell'Alta VDA. Maison Bruil, un’antica casa rurale a funzioni concentrate diventata oggi Maison de l’alimentation, dove è stata allestita l’esposizione Conserver le souvenir…se souvenir pour conserver che ha l’obiettivo di far conoscere i prodotti tradizionali e l’evoluzione delle tecniche conservative nel corso dei secoli. All’interno è presente anche l’Atelier du Goût, una vetrina dove scoprire il territorio e i suoi prodotti in modo concreto e consapevole, anche con degustazioni di prodotti dell’enogastronomia valdostan.
Roccamandolfi - Collocata in una ariosa cornice di boschi e di pianori ed immersa nella tranquillità dei monti, Roccamandolfi è un pittoresco centro montano ai piedi del massiccio del Matese, quasi al confine tra Molise e Campania.Il centro storico che si presenta pittoresco con le sue vecchie case arroccate intorno alla chiesa di San Giacomo Maggiore, che all'interno custodisce un altare settecentesco e una scultura lignea riproducente San Gaetano del Di Zinno. Sulla parte esterna della chiesa appena prima dell'Arco Santo, sono state poste le quattro misure circolari fatte di pietra viva perfettamente levigata e corrispondenti al "tomolo" al "mezzetto" al "quarto" ed alla "misura", unità di misura per granaglie ancora in uso nel paese. Il paese ha legato la sua storia, soprattutto risorgimentale, anche al fenomeno del brigantaggio, rievocato con un Centro documentazione sul brigantaggio con sistema di multiproiezione 2D-3D e con una passeggiata nel borgo con diverse “tappe” nelle vie del centro storico, tra le quali la Statua del Brigante.
Castelmezzano - Il borgo di Castelmezzano è inserito all’interno del Parco Naturale Regionale di Gallipoli, Piccole Dolomiti Lucane, con queste ultime che gli fanno da sfondo, rendendolo davvero affascinante. Il centro storico è tipicamente medievale, un agglomerato concentrico di case con tetti a lastre di pietra arenaria incastrate in una conca rocciosa. Passeggiare per il centro è particolarmente suggestivo per la presenza delle costruzioni inserite nella roccia, per le numerose scale ripide che si aprono tra i vicoli e che invitano a salire alle vette sovrastanti e godere dei meravigliosi panorami delle Dolomiti Lucane. Cuore della vita cittadina è piazza Caizzo al cui centro si erge la chiesa madre di Santa Maria dell’Olmo con la sua maestosa facciata in stile romanico. Percorrendo la strada principale del paese, partendo dal palazzo del Municipio, si raggiungono i ruderi del fortilizio Normanno.
Per maggori informazioni : benvenuto.bandierearancioni.it