FOTO24 VIDEO24 2

Milano, negazionista prende a calci l'ambulanza: "Fate terrorismo"

Una donna si è scagliata contro mezzo ed equipaggio che erano intervenuti per una chiamata da codice giallo: identificata dalla polizia locale, sarà denunciata

Coronavirus, ospedali sotto pressione per la seconda ondata: lunghe file di ambulanze da Nord a Sud

1 di 22
Una colonna di ambulanze a sirene spente che rientrano intorno alle ore 22 verso la zona degli ospedali di Torino alla fine del servizio: la foto simbolo è stata scattata da Pietro Izzo e pubblicata su Instagram
2 di 22
Un'infermiera del 118 si addormenta stremata sul volante di un'ambulanza in attesa davanti all'ospedale di Villa Sofia a Palermo 
3 di 22
 Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso di Foggia
4 di 22
 Ambulanze in attesa di fronte all'ospedale San Filippo Neri di Roma
5 di 22
 Ambulanze in attesa di fronte all'ospedale San Filippo Neri di Roma
6 di 22
 Ambulanze in attesa di fronte all'ospedale San Filippo Neri di Roma
7 di 22
 Ambulanze in attesa di fronte all'ospedale San Filippo Neri di Roma
8 di 22
 Ambulanze in attesa di fronte all'ospedale San Filippo Neri di Roma
9 di 22
 Ambulanze in attesa di fronte all'ospedale San Filippo Neri di Roma
10 di 22
 Ambulanze in attesa di fronte all'ospedale San Filippo Neri di Roma
11 di 22
 Ambulanze in attesa di fronte all'ospedale San Filippo Neri di Roma
12 di 22
Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
13 di 22
Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
14 di 22
Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
15 di 22
Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
16 di 22
Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
17 di 22
Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
18 di 22
Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
19 di 22
Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
20 di 22
Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
21 di 22
Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
22 di 22
Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
Gli ospedali tornano a essere sotto pressione per la seconda ondata di coronavirus. Se nel corso della prima ondata le Regioni più colpite sono state quelle del Nord, ora le strutture che manifestano criticità sono diffuse in tutta la Penisola. A Torino una foto pubblicata su Instagram ritrae la colonna delle ambulanze a sirene spente che rientrano intorno alle ore 22 su Corso Dante alla fine del loro servizio mentre a Foggia una lunga fila mezzi di soccorso resta in attesa di fronte all'ospedale. 

Non più "angeli" ed "eroi", ma "terroristi". Con questo appellativo sono stati apostrofati i sanitari del 118 accorsi in viale Monza, a Milano, per una chiamata da codice giallo, mentre l'ambulanza che era arrivata a sirene spiegate veniva presa a calci. A urlare loro "fate terrorismo" una negazionista che passava nella strada dell'intervento. Ad assistere alla scena l'autista del mezzo che chiamava la polizia locale per l'identificazione. L'associazione di primo soccorso InterSos presenterà denuncia contro la negazionista.

A far scattare la denuncia nei confronti della donna che ha preso a calci l'ambulanza il presidente dell'associazione InterSos, la cooperativa sociale Onlus di pubblica assistenza, Luca Casè. "L'obiettivo è dare un segnale a squilibrati, negazionisti, complottisti o semplici idioti, che in queste settimane hanno contribuito a rendere il lavoro di infermieri e soccorritori ancora più difficile", riporta Il Corriere della Sera.

Napoli, ambulanze e auto in coda davanti all'ospedale Cotugno

1 di 31
2 di 31
3 di 31
4 di 31
5 di 31
6 di 31
7 di 31
8 di 31
9 di 31
10 di 31
11 di 31
12 di 31
13 di 31
14 di 31
15 di 31
16 di 31
17 di 31
18 di 31
19 di 31
20 di 31
21 di 31
22 di 31
23 di 31
24 di 31
25 di 31
26 di 31
27 di 31
28 di 31
29 di 31
30 di 31
31 di 31
"Vi prego, fate tutti un lockdown personale per tutelare voi stessi e gli altri. Stiamo facendo l'impossibile assistendo i malati fin dentro le auto e le ambulanze in fila, il personale sta facendo sforzi sovrumani, ma siamo al limite. Chiamate prima i medici di medicina generale prima di venire. Aiutateci". E' l'accorato appello lanciato dall direttore generale dell'Azienda ospedaliera dei Colli di Napoli, nella quale è compreso il Cotugno, Maurizio Di Mauro. Diverse ambulanze e auto sono state immortalate in coda davanti al Cotugno.

Casè già a fine ottobre si era impegnato in prima persona nella lotta alle fake news delle ambulanze che girano a vuoto con le sirene per le strade delle città, dopo che un video era diventato virale sui social network.


"Si vorrebbe lasciare intendere - spiegava in una nota - che chi svolge il servizio, con la regia non si sa bene di chi, accenda le sirene al solo fine di seminare il panico tra la gente in questo difficilissimo periodo".

"Inutile dire - aveva denunciato Casè, - che il video è infondato oltre che ingannevole e il messaggio che se ne ricava ignobile, ledendo gravemente l’immagine, la reputazione e la professionalità della nostra Società, della nostra Federazione di appartenenza FVS (Federazione Volontari del Soccorso) e, prima ancora, delle persone che operano sui nostri mezzi, danneggiando indirettamente anche tutti coloro che, a vario titolo, svolgono il servizio primario e di interesse generale del trasporto sanitario".

"Per tale ragione - la conclusione - tuteleremo i nostri interessi e diritti innanzi le competenti autorità".

Espandi