Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato una nuova ordinanza che entrerà in vigore a partire da domenica 15 novembre. Le Regioni Campania e Toscana diventeranno "zone rosse", mentre Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e Marche saranno "zone arancioni". A Napoli circa duecento persone sono scese in strada per protestare.
Le manifestazioni di Napoli - Due manifestazioni di protesta a Napoli poco dopo l'annuncio della "zona rossa". All'incrocio tra Cesario Console e via Nazario Sauro circa duecento manifestanti del settore mercatale hanno bloccato il traffico delle auto, protestando al centro della strada con un striscione "Non ci fermeremo mai". I mercatali chiedono ristori per il loro lavoro fermo. In piazza Municipio il movimento di disoccupati 7 novembre protesta per le politiche del lavoro ormai ferme, e sulla necessità di ricorrere a una patrimoniale per garantire gli ammortizzatori sociali e ristori.
Speranza: "Sacrifici, ma è l'unica strada" "So che stiamo chiedendo ancora sacrifici, ma non c'è altra strada se vogliamo ridurre il numero dei decessi, limitare il contagio ed evitare una pressione insopportabile sulle nostre reti sanitarie. Ce la faremo. Ma è indispensabile il contributo di tutti". E' quanto ha sottolineato il ministro Speranza su Facebook, comunicando di aver firmato la nuova ordinanza.
La misure previste dal Dpcm di Conte - Ma le misure anti covid erano state annunciate dallo stesso premier Giuseppe Conte che aveva illustrato le possibili misure contro il coronavirus, contenute nel Dpcm valido da venerdì 6 novembre fino al 3 dicembre: "Le Regioni italiane sono divise in gialle, arancioni e rosse" – aveva detto il presidente del Consiglio aggiungendo: “Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha adottato l'ordinanza che individua tre zone - gialla, arancione, rossa - ciascuna con proprie misure restrittive". E con quell’ordinanza, Calabria, Lombardia, Piemonte e Val d'Aosta erano diventate le prime tre regioni zona rossa. In queste tre regioni era stato subito vietato ogni spostamento, anche all'interno del proprio Comune, in qualsiasi orario, salvo che per motivi di lavoro, necessità e salute. Vietati anche gli spostamenti da una Regione all'altra e da un Comune all'altro. Oltre a tutte le altre misure restrittive relative a scuole, esercizi commerciali, centri sportivi, bar e ristoranti.
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Poi c’erano le regioni della fascia gialla, considerate con un livello di rischio moderato: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Molise, Marche, Provincia di Trento e Bolzano, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto. Per queste queste regioni, divieto di circolare dalle ore 22 alle 5 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute. Chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie ed edicole al loro interno. Chiusura di musei e mostre. Didattica a distanza per le scuole superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e in caso di uso di laboratori; didattica in presenza per scuole dell'infanzia, scuole elementari e scuole medie.
Passano appena 5 giorni e mercoledì 11 novembre cambia tutto, o quasi. L’Italia diventa sempre più zona arancione. Lo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati elaborati dalla Cabina di Regia firma una nuova ordinanza per i successivi 14 giorni che decreta il passaggio dall’area gialla ad arancione di 5 Regioni : Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana e Umbria, mentre conferma la zona rossa per la provincia di Bolzano. Resta osservata speciale la situazione della regione Campania, che rischia di passare direttamente da area gialla a rossa, visto che la diffusione dei contagi continua a peggiorare con un indice un Rt di circa 1,7. Con le ultime modifiche, in zona rossa restano Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta e le regioni arancioni diventano sette: oltre alle cinque “nuove”, ci sono Puglia e Sicilia. Le altre, Campania compresa, restano zone gialle.
Poco fa, l’ennesima decisione, a distanza di pochi giorni: Campania e Toscana diventano zone rosse e la cartina dell’Italia cambia ancora. Mentre i medici continuano a sostenere che “Serve un lockdown nazionale”, perché in tutte le regioni il coronavirus continua a correre veloce, le ambulanze sono tornate ad affollare l’ingresso dei pronto soccorso e gli ospedali sono al collasso, con conseguenze che ormai sembrano riportarci indietro nel tempo alla scorsa primavera. Il picco del contagio, secondo gli esperti, è previsto per il prossimo 27 novembre.