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Coronavirus, picco di nuovi casi in Italia (40.902) e altri 550 morti | Ma l'indice Rt cala a 1,43 (da 1,7)

Aumentano di 60 unità i pazienti nelle terapie intensive (3.230 in tutto), mentre sono 1.041 in più le persone ricoverate negli altri reparti Covid (30.914 in totale)

Covid, a Milano il "drive-through" più grande d'Italia: allestito dall'esercito, permetterà di fare 500 tamponi al giorno

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Apre a Milano il drive through più grande d'Italia. Allestito dall'Esercito, consente di effettuare 500 test rapidi al giorno. Sarà operativo dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 14. Come prova generale, venerdì e sabato verrà sottoposto ai test il personale di protezione civile e di polizia locale. Da lunedì anche gli studenti e il personale scolastico potranno fare il tampone. "L'utilizzo prioritario sarà per le scuole, ma, se ci saranno gli spazi, apriremo anche ai pazienti sintomatici prenotati dai medici di medicina generale", ha spiegato il direttore generale dell'Ats di Milano, Walter Bergamaschi.

Sono 40.902 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia (picco storico nel nostro Paese), a fronte di 254.908 tamponi eseguiti. Nelle ultime 24 ore ci sono stati anche 550 morti, per un totale di 44.139 decessi dall'inizio della pandemia. Aumentano di 60 unità i pazienti nelle terapie intensive (3.230 in tutto), mentre sono 1.041 in più le persone ricoverate negli altri reparti Covid (30.914 in totale).  

Lombardia, Piemonte e Campania con più contagi - Dopo la Lombardia, che conta in 24 ore 10.634 nuovi contagi e 118 decessi, è il Piemonte la Regione che registra il maggior aumento di casi, con 5.258 nuovi contagiati su 22.778 tamponi effettuati e 61 morti. La Campania al terzo posto con 4.079 (su 25.510 test), e 40 morti, seguita dal Veneto a quota 3.605 nuovi contagi (su 17.644 tamponi) e 37 morti. 

Record di tamponi - Con i 254.908 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore si stabilisce un record di test effettuati in un giorno: sono stati circa 20mila in più rispetto a giovedì. Il rapporto tra nuovi positivi e casi testati risulta pari al 28,23%, stabile rispetto a giovedì (28,45%) dopo cinque giorni di calo. Nelle ultime 24 ore i guariti sono stati 11.480 su 144.875 tamponi di controllo eseguiti. Dall'inizio della pandemia sono 18.200.508 i tamponi effettuati. Grazie al sospetto diagnostico fino ad oggi sono stati individuati 674.591 positivi, mentre le attività di screening ne hanno individuati 391.810.

L'indice Rt cala a 1,43 (da 1,7) Secondo gli ultimi dati in Italia si contano in tutto 663.926 attualmente positivi, 28.872 in più. Il totale dei casi dall'inizio della pandemia è di 1.107.303. Nel periodo 22 ottobre-4 novembre 2020, l'indice di trasmissibilità Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,43, in discesa quindi rispetto all'1,7 precedente. Si riscontrano valori medi di Rt superiori a 1,25 nella maggior parte delle Regioni.

Forte aumento dei casi: 648 per 100mila abitanti Il monitoraggio Iss-ministero Salute rileva però che questa settimana si osserva un ulteriore forte incremento dei casi, che porta l'incidenza negli ultimi 14 giorni a 648,33 per 100mila abitanti nel periodo 26 ottobre-8 novembre (contro 523,74 nel periodo 19 ottobre-1 novembre). L'aumento di casi è diffuso in tutto il Paese.

Rischio elevato di epidemia in tutto il Paese Venti Regioni/Province autonome sono classificate dall'Iss a rischio alto e una a rischio moderato con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese, "configurando di fatto su tutto il territorio nazionale un rischio elevato di epidemia".

Speranza: "Giù Rt primo segnale, ma non basta" "Il calo dell'indice Rt non è sufficiente", avverte il ministro della Salute, Roberto Speranza: "Abbiamo bisogno di portarlo nel più breve tempo possibile sotto l'1, perché ciò significherà salvare più vite umane e ridurre i contagiati, alleviando il peso delle nostre strutture sanitarie". Per questo, Speranza bandisce le facili illusioni e sottolinea che "saranno mesi non facili ma la luce in fondo al tunnel si vede". Presto, infatti, "la scienza ci offrirà vaccini efficaci e sicuri, cure nuove, e nel giro di qualche mese saremo nelle condizioni di provare a programmare un'uscita da questa stagione così difficile".

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