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Iscrizioni a scuola 2021/2022, domande dal 4 al 25 gennaio 2021

Per il mondo della scuola è già tempo di pensare al prossimo anno: ecco le informazioni utili per primarie e secondarie di I e II grado

© Ansa| Istituto Comprensivo Parco della Vittoria sede Col di Lana, Roma

Nonostante quello in corso sia iniziato da poco, è già tempo di pensare al prossimo anno scolastico. Dal 4 al 25 gennaio 2021, infatti, sarà possibile iscriversi, attraverso la modalità telematica, alle classi prime delle scuole primarie e delle secondarie di I e II grado statali per l’anno scolastico 2021/2022. Discorso diverso per gli istituti paritari, che potranno decidere autonomamente se adottare la modalità telematica per l’iscrizione. Per quanto riguarda invece la scuola dell’infanzia, l’iscrizione è in modalità cartacea. Sia nel 2019 che nel 2020 la finestra a disposizione delle famiglie era rimasta aperta dal 7 al 31 gennaio, questa volta le famiglie potranno contare su tre giorni in meno. Il motivo, spiegano dal ministero dell'Istruzione attraverso una nota ufficiale, è dovuto alla necessità di recuperare tempo per l'organizzazione del prossimo anno scolastico. Un'altra novità importante, rispetto al passato, riguarda la scelta dell’insegnamento alternativo alla religione cattolica, che va comunicato tra il 31 maggio e il 30 giugno 2021. Il sito Skuola.net, per aiutare le famiglie, ha riassunto la procedura a seconda dei livelli scolastici.

Iscrizioni 2021/2022, la tempistica per le domande

Per presentare la domanda d'iscrizione, come anticipato, ci sarà tempo dalle ore 8:00 del 4 gennaio 2021 alle ore 20:00 del 25 gennaio 2021. La registrazione al portale dedicato, invece, (www.istruzione.it/iscrizionionline/) sarà effettuabile già a partire dalle ore 9:00 del 19 dicembre 2020. A disposizione anche un'App per la scelta - "Scuola in chiaro" - che consente di accedere con maggiore facilità alle principali informazioni relative a ciascun istituto. Per orientarsi meglio.

Iscrizioni 2021/2022, le modalità per i vari ordini e gradi

Per quanto riguarda la scuola dell'infanzia, potranno essere iscritti i bambini con un’età compresa tra i 3 e i 5 anni (compiuti entro il 31 dicembre 2021). Potranno, inoltre, essere iscritti anche i bambini che compiono il terzo anno di età entro il 30 aprile 2022 e sarà possibile scegliere tra tempo normale (40 ore settimanali), ridotto (25 ore) o esteso (fino a 50 ore).

Per quanto riguarda, invece, la prima classe della scuola primaria (le elementari), si potranno iscrivere i bambini che compiono 6 anni di età entro il 31 dicembre 2021. Potranno, pero, essere iscritti anche i bambini che compiono 6 anni dopo il 31 dicembre 2021, ma entro il 30 aprile 2022.

Per la scuola secondaria di primo grado (le medie), invece, le famiglie esprimeranno la propria opzione rispetto all’orario settimanale, che può essere articolato su 30 ore oppure su 36 ore, elevabili fino a 40 ore (tempo prolungato). In subordine rispetto all’istituto scolastico che costituisce la prima scelta, si potranno indicare, all’atto di iscrizione, fino a un massimo di altri due istituti.

Per quanto concerne, infine, la scuola secondaria di secondo grado (le superiori), le famiglie effettueranno anche la scelta dell’indirizzo di studio, indicando l’eventuale opzione rispetto ai diversi indirizzi attivati dalla scuola. In subordine, rispetto all’istituto scolastico che costituisce la prima scelta, si potranno indicare all’atto dell'iscrizione fino a un massimo di altri due istituti alternativi.

Ogni scuola individua i criteri per le eccedenze

Il ministero dell'Istruzione precisa poi che per la gestione delle eventuali candidature eccedenti il numero degli alunni inseribili in ogni classe, ciascuna scuola individuerà specifici criteri di precedenza, mediante delibera del Consiglio di istituto, da rendere pubblica prima dell'acquisizione delle iscrizioni stesse. Tali criteri dovranno essere definiti in base a principi di ragionevolezza come, ad esempio, la vicinanza alla residenza dell'alunno o particolari impegni lavorativi delle famiglie. La nota ricorda anche che è da evitare il ricorso a eventuali test di valutazione come criterio di precedenza.