Ci troviamo sulla penisola di Shima, famosa per la bellezza naturale del luogo e per la sua importanza culturale. È proprio qui che incontriamo delle donne molto speciali: si tratta delle donne Ama. Il loro nome significa letteralmente “donna del mare”; secondo la tradizione giapponese questa figura esiste da quasi duemila anni.
Si tratta di nuotatrici straordinarie che pescano immergendosi in apnea e raggiungendo profondità ragguardevoli di circa venticinque-trenta metri. La loro destrezza in mare le ha spesso fatte accomunare alle sirene. Fino a pochi decenni fa, le donne Ama si immergevano in acqua indossando semplicemente un perizoma, il fundoschi. Oggi invece utilizzano una leggera muta bianca di lino e una maschera. Pescano ancora a mani nude, raggiungendo le nasse fissate sul fondale senza l’ausilio di respiratori.
Le ragazze giovani con meno esperienza, così come le signore più anziane, pescano lungo la costa, mentre le pescatrici vere e proprie pescano al largo. Le tecniche d’immersione vengono tramandate di generazione in generazione, seguendo ancora rituali antichi, e la pesca è da sempre dedicata alla raccolta di crostacei e frutti di mare. Occorrono molti anni per diventare una pescatrice Ama esperta, proprio per questo l’età media è molto alta e ci sono signore che si immergono fino agli ottanta anni ed oltre. Le donne Ama hanno una tempra straordinaria, e nonostante la fatica del lavoro che svolgono, conservano un animo da ragazzine.
La vita delle donne Ama fuori dall’acqua si svolge nelle loro tipiche casette sull’oceano che rappresentano il loro “campo base”. Questo è il posto dove vengono custoditi gli attrezzi della pesca, dove si preparano al mattino e si organizzano la giornata di lavoro, ma anche dove si riuniscono per mangiare e chiacchierare. La giornata delle donne Ama si conclude con una danza intorno al focolare, un momento di condivisione prima di riprendere le forze per affrontare il giorno seguente.
Le signore dell’acqua sono un tutt’uno con questo luogo e si appartengono reciprocamente da secoli. La loro è una tradizione antica che si plasma alla bellezza struggente del panorama in cui sono immerse.