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Alto Adige, tamponi a tappeto per 350mila cittadini: parte la caccia agli asintomatici

Quasi tutta la popolazione (520mila persone) saranno sottoposte a test rapido. Intanto vengono inasprite le misure anti covid

Coronavirus, ospedali sotto pressione per la seconda ondata: lunghe file di ambulanze da Nord a Sud

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Una colonna di ambulanze a sirene spente che rientrano intorno alle ore 22 verso la zona degli ospedali di Torino alla fine del servizio: la foto simbolo è stata scattata da Pietro Izzo e pubblicata su Instagram
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Un'infermiera del 118 si addormenta stremata sul volante di un'ambulanza in attesa davanti all'ospedale di Villa Sofia a Palermo 
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 Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso di Foggia
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 Ambulanze in attesa di fronte all'ospedale San Filippo Neri di Roma
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 Ambulanze in attesa di fronte all'ospedale San Filippo Neri di Roma
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 Ambulanze in attesa di fronte all'ospedale San Filippo Neri di Roma
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 Ambulanze in attesa di fronte all'ospedale San Filippo Neri di Roma
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 Ambulanze in attesa di fronte all'ospedale San Filippo Neri di Roma
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 Ambulanze in attesa di fronte all'ospedale San Filippo Neri di Roma
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 Ambulanze in attesa di fronte all'ospedale San Filippo Neri di Roma
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 Ambulanze in attesa di fronte all'ospedale San Filippo Neri di Roma
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Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
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Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
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Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
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Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
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Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
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Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
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Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
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Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
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Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
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Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
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Ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, che non è un hub per la cura del coronavirus
Gli ospedali tornano a essere sotto pressione per la seconda ondata di coronavirus. Se nel corso della prima ondata le Regioni più colpite sono state quelle del Nord, ora le strutture che manifestano criticità sono diffuse in tutta la Penisola. A Torino una foto pubblicata su Instagram ritrae la colonna delle ambulanze a sirene spente che rientrano intorno alle ore 22 su Corso Dante alla fine del loro servizio mentre a Foggia una lunga fila mezzi di soccorso resta in attesa di fronte all'ospedale. 

La giunta provinciale di Bolzano ha deciso di irrigidire le restrizioni e al tempo stesso ha ordinato una campagna di tamponi a tappeto con l'obiettivo di scovare gli asintomatici. "I test antigenici rapidi partiranno la prossima settimana. L'obiettivo è di effettuarne 350mila, così da individuare i positivi asintomatici", ha detto il governatore Arno Kompatscher. L'Alto Adige ha una popolazione di circa 520mila abitanti.

Mancano medici e infermieri - A preoccupare il presidente altoatesino, Arno Kompatscher non è solo l'incremento dei contagi, ma anche la situazione critica delle strutture ospedaliere. "In terapia intensiva abbiamo 77 posti solo per il Covid ed oltre la metà sono occupati. Possiamo aumentarli fino a 100, ma il limite è quello del personale medico ed infermieristico - ha spiegato Kompatscher -. Tante persone hanno anche bisogno di cure ospedaliere ordinarie ed abbiamo circa 400 posti occupati tra gli ospedali e le cliniche private. Se avessimo avuto questa situazione in primavera, non avremmo retto".

Alle elementari solo figli di lavoratori essenziali - Le nuove misure saranno varate con un'ordinanza in preparazione e saranno in vigore da sabato 14 a sabato 28 novembre. Per quanto riguarda la scuola, anche le classi di prima media passeranno alla didattica a distanza. Per una settimana, invece, i servizi per la prima infanzia, le scuole per l'infanzia ed elementari in presenza saranno riservati solo ai bambini i cui genitori svolgono lavori essenziali, ad esempio nella sanità o nella protezione civile.

Anche le attività economiche saranno ulteriormente limitate - "Cercheremo di ridurre ancora di più i contatti sociali nell'economia e nel mondo del lavoro - ha spiegato Kompatscher - ma vogliamo salvaguardare le attività produttive per cui abbiamo già iniziato a confrontarci con le parti sociali sui protocolli da adottare. Già ce ne sono di efficaci, ma possiamo fare di più". Il presidente altoatesino ha citato ad esempio un intervento nei servizi mense o nei cantieri dove si potranno completare i lavori in corso ma non iniziarne di nuovi a meno che non siano d'urgenza. L'ultimo passo saranno i test antigenici rapidi a tappeto che partiranno negli ultimi giorni della prossima settimana. L'obiettivo è di effettuarne 350mila, così da individuare i positivi asintomatici. "Abbiamo l'esperienza dei comuni di
Monguelfo e Sesto, dove con i test e le restrizioni alle scuole abbiamo portato l'indice Rt da 1,5 sotto lo 0,50. Dopo questi test, contiamo di tornare la settimana successiva ai livelli delle zone rosse", ha concluso Kompatscher.

I dati regionali - In Trentino, si registrano altri sei morti per coronavirus con 243 nuovi casi positivi a fronte di 2.388 tamponi analizzati. Salgono gli accessi nei reparti ospedalieri: i pazienti ricoverati sono al momento 318, di cui 28 in rianimazione. Un quarto circa dei nuovi contagiati ha più di 70 anni. I deceduti avevano tutti un'età superiore agli 80 anni: i decessi si sono verificati uno in una Rsa, tre all'ospedale di Trento e altri due in quello di Rovereto. Tra Alto Adige e Trentino il divario dei dati Covid è marcato: la Provincia di Bolzano registra 111,2 nuovi positivi per 100mila abitanti, mentre Trento appena 47,7 (dati del 9 novembre). Solo la Valle d'Aosta ha un dato peggiore con 158,4 contagi.

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