MYSS KETA: "Per andare oltre ogni limite mi sono fatta in sette"
Esce il 13 novembre "Il cielo non è un limite", il nuovo Ep della rapper dall'identità segreta
"Dopo aver passato tanto tempo chiusi in luoghi delimitati, dalle nostre finestre riuscivamo a vedere il cielo come fosse incorniciato in un quadro, un'apertura non solo verso l'esterno ma anche verso le nostre interiorità". E' questo il punto di partenza de "Il cielo non è un limite", il nuovo Ep di MYSS KETA in uscita il 13 novembre. Un lavoro in cui, per ogni brano, MYSS incarna un personaggio diverso.
MYSS KETA va oltre il cielo con il suo nuovo Ep: le foto
Sono tempi strani per tutti, ma per la regina delle ragazze di Porta Venezia un po' di più. Lei che ha fatto della mascherina il suo segno distintivo, si vedo ora relegata a mascherata tra milioni di mascherati. Ciononostante non pensa che questo possa depotenziare il suo personaggio. "Il personaggio di MYSS indossa la maschera da un punto di vista concettuale per nascondere il viso e far emergere altro, per far immergere tutte le persone in quel personaggio senza che abbia una volto - dice lei -. Secondo me il personaggio di MYSS vive in parallelo questa cosa. Intanto sono contenta di vedere tutti con la mascherina perché è un presidio di salute che denota rispetto per la propria comunità. MYSS è stata depotenziata? Non lo so, in realtà non mi sento così. Sicuramente mi ha offerto tanti spunti di riflessione in più. Per esempio ho capito quanto è complicato parlare con una persona di cui non vedi l'espressione del volto".
Intanto, giusto per cambiare un po', tenendo la classica mascherina all'incontro in streaming per la presentazione del suo Ep arriva con un inedito ciuffo frisè che sovrasta il classico caschetto. KETA è collegata dalla Torre Galfa di Milano, un edificio di acciaio e vetro, perché sono due elementi strettamente connessi con le tematiche de "Il cielo non è un limite". "Rispetto ai precedenti album ci siamo focalizzati su un elemento naturale, che è l'aria e il cielo di conseguenza - spiega -. Con il produttore RIVA abbiamo lavorato in maniera specifica. I nostri riferimenti sono quelli del gioco 'Wipeout 2097' e della Playstation 1, con tutti quei suoni futuristici degli anni 90. E abbiamo pensato di vedere questi aerei che attraversavano il cielo e di vederli da un palazzo di vetro e acciaio".
Il perché della scelta di questi elementi è strettamente connesso con il periodo del lockdown della scorsa primavera. "Per mesi siamo rimasti in posti chiusi, delimitati, da dove però potevamo vedere il cielo - racconta -. Le nostre finestre, che incorniciavano il cielo come dei quadri hanno spalancato la nostra interiorità.. Ogni volta che si vede uno spazio illimitato fuori cerchiamo di vederlo dentro".
KETA è come sempre un fiume di parole (nulla a che vedere con i Jalisse) in piena. Descrive questo lavoro concedendosi qualche pacca sulla spalla da sola e sciorinando influenze musicali. "Dal punto di vista delle sonorità è super sperimentale e istintivo. Sono sonorità abbastanza spinte ma che sono contenta di aver toccato - dice -. Paradossalmente in un momento in cui nei club non ci si può andare sono suoni più clubbing. Ma anche le nostre stanze possono diventare club. Si va dalla jungle alla deep house. Per quanto riguarda la vocalità è molto recitata ed estremizzata". E proprio in relazione alla vocalità si aggancia con uno temi forti dell'Ep, la divisione dell'interprete in tanti personaggi, tanti quanti sono i brani dell'Ep, ovvero sette. "Per ogni canzone c'è un doppleganger di MYSS KETA - avverte -. A ognuno abbiamo fatto dire e scrivere certe cose e dato un certo tipo di voce. Abbiamo cercato una caratterizzazione un po' teatrale per ogni personaggio. A partire da "Giovanna Hardcore", il primo singolo.
Dal punto di vista testuale invece MYSS cita "la coppia Ballard-Cronenberg. Anche se Ballard ha scritto negli anni 70 ha descritto perfettamente il contemporaneo" e James Bridle, "che ha scritto 'Nuova era oscura', che parla di questo periodo che stiamo attraversando come di un medio-evo digitale". Il lavoro sperimentale sui testi si esprime anche attraverso l'utilizzo di lingue diverse. "E' la prima volta che sono così esploratrice nei confronti di altre lingue. C'è un accenno di tedesco, dell'inglese e persino del greco antico - sottolinea -. Così come il cielo non è un limite non lo sono la musica e i linguaggi. Niente è un limite. Tengo molto a questo Ep, un figliolo nato in un momento pazzo. Contiene tanta istintività e sperimentazione".
Per il futuro prossimo c'è in cantiere un album, anche se per il momento nulla è definito. "Lavorando a questo progetto ho capito molte delle cose che voglio approfondire sia a livello musicale di suono, che testuale e vocale - spiega -. C'è un'idea su cui sto già lavorando per un album. Un'idea che sto nutrendo e che anche questo Ep ha nutrito. Per adesso c'è un calderone al centro della stanza nel quale stiamo infilando un po' di ingredienti. Vediamo, può accadere di tutto".
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