odiato e amato

Scoperta l’identità di Geco, il writer ricercato da mezza Europa

Un 28enne è stato denunciato a piede libero a Roma. E' sospettato di essere il famoso autore di graffiti. Amato da alcuni, odiato da altri, i danni a lui imputabili sono potenzialmente milionari

Nella notte di domenica 8 novembre gli agenti nel Nad, il Nucleo Ambiente e Decoro della Polizia di Roma Capitale, hanno denunciato a piede libero Lorenzo Perris, 28 anni. Il suo nome forse non è conosciuto, non così lo pseudonimo: si tratta di Geco, il writer più ricercato d’Europa. Da Roma a Lisbona, da Atene e a Madrid, è difficile non aver mai visto il suo "tag" su qualche parete, muro o cestino dell’immondizia. I danni a lui imputabili sono potenzialmente milionari, ma per gli appassionati di street art è una vera leggenda. 

La vicenda giudiziaria - La polizia ha sequestrato a Perris computer, cellulare e altro materiale utile alle indagini, nel corso di una perquisizione avvenuta in un appartamento di Roma, zona San Lorenzo, e per cercare di risalire all’identità dell’autore di atti vandalici realizzati in diverse città d'Europa. Il blitz dei Nad è infatti conseguenza di una lunga serie di querele, negli anni, da parte di diverse realtà territoriali, come l’associazione Villa Pamphilj, fino a intere città come Lisbona. Nel 2019 un’associazione di residenti della capitale portoghese lo ha denunciato a causa degli invadenti graffiti a suo nome, sparsi in tutti gli angoli della città. Il writer è però uscito indenne dall’azione legale per mancanza di prove, e l’associazione ha dovuto pagare le spese legali. 

Chi è Geco, il writer che fa bombing e tag - Nello slang dei writer, Geco fa “bombing”, in un’intervista anonima rilasciata al sito portoghese “Ocorvo.pt” diceva infatti: “Sono un bomber, voglio diffondere il mio nome. Il mio obiettivo è averlo in così tanti posti da rendere impossibile non ricordarlo". Obiettivo raggiunto, almeno a Lisbona. Il writer però sembra essersi spostato a Roma: dall’ingresso del mercato Metronio in via Magna Grecia alla torre serbatoio di Angiolo Mazzoni della stazione Termini, il suo nome è ovunque. Camminando per le vie della capitale, è facile imbattersi in un “tag”, in un adesivo, in un “bianconè” (un pezzo di grandi dimensioni riempito con vernice a rullo) o in un “blockbuster” (lettere colossali del suo nome), posizionati in luoghi apparentemente impossibili da raggiungere. 

Imbrattatore o Diabolik? - La sua firma spesso è odiata dai residenti, ma Geco vanta anche una folta schiera di fan. Qualcuno lo chiama “l'imprendibile Diabolik de noantri” per la sua abilità a sfuggire alla giustizia, altri dicono che “Geco sta facendo la storia del writing romano". Certo è che, se fosse riconosciuto colpevole dalle autorità, i danni a lui imputabili in anni di attività sono nell’ordine dei milioni di euro